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Picchia e chiude in casa la moglie per due anni perché “colpevole” di un aborto spontaneo

A Bernareggio, in provincia di Monza, un uomo ha segregato in casa la moglie per due anni, minacciandola di morte e picchiandola, costringendola anche a non avere contatti con l’esterno. Il tutto perché la donna, nel 2017, aveva avuto un aborto spontaneo: il gip del Tribunale di Monza ha disposto per l’uomo l’allontanamento da casa ed il divieto di avvicinamento alla compagna.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Per due anni ha picchiato la moglie perché "colpevole" di un aborto. La donna in questo periodo è stata segregata in casa, minacciata di morte e costretta a tagliare anche i contatti con l'esterno, salvo uscire per lavorare. Una sorta di "condanna" decisa dal proprio compagno per farle "espiare" la colpa di aver perso il figlio che portava in grembo. La vicenda è iniziata addirittura nel 2017, come ricostruito dagli inquirenti. Le indagini dei carabinieri sono partite dopo la denuncia della donna, e finalmente per lei l'incubo è finito dopo due anni: quest'oggi, il gip del Tribunale di Monza ha emesso un provvedimento con cui è stato disposto nei confronti dell'uomo il divieto di avvicinamento alla donna e di allontanamento dalla casa familiare.

Il tutto sarebbe avvenuto nel comune di Bernareggio, in provincia di Monza. Dalle indagine dei militari dell'arma, sarebbe emerso che la donna avesse avuto un aborto spontaneo nel 2017, e che quest'ultimo avesse causato l'ira dell'uomo nei confronti della donna, arrivando a segregarla in casa, picchiandola e minacciandola di morte. Queste ultime erano state rivolte perfino ai familiari di lei. La donna, di fatto, dal giugno 2017 era stata costretta anche a non aver alcun contatto con l'esterno, se non per recarsi a lavorare. Un vero e proprio incubo per la quarantatreenne italiana, che però da quest'oggi sembra essersi concluso. Per l'uomo, infatti, è stato disposto sia l'allontanamento dall'abitazione sia il divieto di avvicinamento alla moglie. Che dunque, dopo due anni di violenze e minacce, può finalmente riprendere la propria vita senza vivere quotidianamente nel terrore.

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