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“Pi amuri. Ballata per fiori innamorati”: tre storie di donne e mafia in scena alla Statale di Milano

“Pi amuri. Ballata per fiori innamorati” porta in scena tre storia di donne contro la mafia nella prima giornata di lavori della Summer School on Organized Crime della Statale. In via Conservatorio 7 alle ore 16.30 lo spettacolo, dedicato a Lea Garofalo, racconta la vita e il sacrificio di Rita Atria, Piera Aiello e Saveria Antiochia. Nando Dalla Chiesa: “L’antimafia trova nuova energia nel mondo femminile”.
A cura di Simone Gorla
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Tre attrici in scena per raccontare tre storie di donne e mafia: due interne alla criminalità organizzata, Rita Atria e Piera Aiello, e una esterna, Saveria Antiochia. È “Pi amuri. Ballata per fiori innamorati”, spettacolo teatrale in scena lunedì 9 settembre alle ore 16.30 all’Università degli Studi di Milano, nella sede di via Conservatorio 7, nella prima giornata di lavori della Summer School on Organized Crime del Dipartimento di Studi internazionali, giuridici e storico-politici della Statale. Cinque giorni di studi che vedono protagonisti sociologi, magistrati, ex detenute, giornalisti, attori, registi, uomini di chiesa, esponenti politici. La ricerca scientifica, incontra le storie, le testimonianze di vita e l’arte.

“Pi amuri. Ballata per fiori innamorati” apre la Summer School on Organized Crime della Statale

Lo spettacolo è aperto a tutti i cittadini, a ingresso libero. Tre giovani attrici, Lucia Nicolai, Benedetta Marigliano, Eleonora Iregna. Vestite di nero e circondate di immagini e colori mettono in scena con la danza e il movimento uno spettacolo scritto da loro, vincitore della Borsa teatrale Anna Pancirolli 2016. In scena tre figure di donne in lotta contro la mafia per amore. Le cognate ribelli Rita Atria e Piera Aiello; Saveria Antiochia, l’anziana madre di Roberto, il poliziotto che fece da scorta volontaria all’amico commissario Ninni Cassarà e con lui fu ucciso. Lo spettacolo è dedicato a Lea Garofalo e alla figlia Denise, la cui storia di dolore e coraggio ha commosso e sconvolto Milano.

Nando Dalla Chiesa: L'antimafia trova nuova energia nel mondo femminile

“Parlare di donne e mafia è importante in questo momento. È uno dei temi più delicati, da cui si può vedere in prospettiva il cambiamento del paese”, spiega Nando Dalla Chiesa, docente universitario, direttore della Summer School e dell’Osservatorio sulla criminalità organizzata della Statale. ”Il rapporto tra donna e mafia è stato tradizionalmente di sudditanza e prigionia, anche consensuale. Adesso uno dei pilastri dell’immagine della mafia, con cui stiamo facendo i conti da decenni, inizia a incrinarsi. Si tratta proprio dell’assoggettamento della donna”, ricorda Dalla Chiesa. Oggi però molto è cambiato e il ruolo delle donne è sempre più centrale nella lotta alle organizzazioni criminali. “Gran parte del movimento antimafia è femminile. Questo genera interesse dal punto di vista scientifico e civile – ribadisce Dalla Chiesa -. È interessante capire cosa sta succedendo in questa organizzazione che ha fatto del silenzio e della subordinazione della donna, riproduttrice di una cultura che si trasmette da madri a figli. Cosa succede in una società che è stata abbastanza indisponibile a interventi contro la mafia, e che ora trova una energia nuova nel mondo femminile”.

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