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Per il fisco erano senza reddito, ma avevano palazzi di lusso in Marocco e Spagna: beni sequestrati

Una “sproporzione” di beni e disponibilità finanziarie per 2 milioni di euro in favore di due pregiudicati, che per il fisco risultavano privi di reddito, ma avevano appartamenti e immobili di lusso in Brianza, ma anche in Spagna e in Marocco. È il risultato di un’indagine della guardia di finanza di Varese su due persone, condannate nel recente passato, per reati fallimentari e tributari.
A cura di Simone Gorla
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Negli ultimi anni non avevano mai dichiarato nulla e per il fisco risultavano privi di reddito, ma avevano immobili di lusso in Spagna e in Marocco. Il nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Varese ha eseguito un decreto di sequestro preventivo ai danni di due pregiudicati. I militari hanno riscontrato una "sproporzione" di beni e disponibilità finanziarie pari a circa 2 milioni di euro. Secondo gli inquirenti i due (condannati, nel recente passato, per reati fallimentari e tributari) avevano investito in operazioni immobiliari i profitti accumulati con i reati.

L’attività d’indagine, svolta sotto il coordinamento della Procura di Milano, ha portato alla luce numerosi trasferimenti di denaro in Svizzera e le successive operazioni di reimpiego dei capitali. Centrale la figura di un avvocato – di nazionalità italiana ma residente in territorio elvetico – che ha messo a disposizione degli indagati alcune società costituite in territorio elvetico, nelle quali sono confluite le disponibilità finanziarie derivanti dai reati commessi in Italia.

Attraverso la società svizzera i pregiudicati avevano comprato un appartamento in un lussuoso residence a Marbella (Spagna) e di due immobili a Desio (Monza e Brianza). I due, su indicazione del professionista, hanno fornito disponibilità finanziarie in contanti per oltre 650 mila euro alla fiduciaria. Le somme, dopo essere transitate su conti correnti di società off shore (con sede principalmente a Dubai), sono poi rientrate “ripulite” in Svizzera attraverso bonifici disposti a favore di una società costituita dal legale per conto dei due pregiudicati.

In una occasione, per trasportare dall’Italia verso la Svizzera denaro contante per oltre 700 mila euro, si sono serviti della collaborazione di uno “spallone” che si è occupato di trasportare in auto la somma all’interno di un borsone da viaggio.

Fra i beni sequestrati risulta anche un appartamento a Tangeri. Bloccate anche le  disponibilità finanziarie giacenti su conti svizzeri degli indagati per oltre 200 mila euro. Nel procedimento penale instauratosi risultano indagati a piede libero 9 soggetti ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.

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