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Per i giudici Fabrizio Corona “non è un delinquente di professione”: le ragioni della sentenza

Fabrizio Corona è colpevole di aver occultato al fisco 2,6 milioni di euro, ma i soldi non erano proventi di attività criminali o di riciclaggio. Per questo i giudici non lo hanno giudicato un “criminale professionista”, respingendo la richiesta di 5 anni di carcere. Le motivazioni della sentenza resi pubblici oggi.
A cura di Valerio Renzi
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Corona esulta in aula dopo la sentenza
Corona esulta in aula dopo la sentenza

Per i giudici del Tribunale di Milano l'ex re dei paparazzi Fabrizio Corona "non è un delinquente di professione". Per questo la corte lo ha condannato ad un anno per illeciti fiscali, non accogliendo la richiesta di cinque anni di carcere della Dda. Lo si legge nelle motivazioni depositata di giudici Guido Salvini, Andrea Ghinetti e Chiara Nobili, ed emessa lo scorso 12 giugno.

Fabrizio Corona: le motivazioni della condanna

"La natura prettamente fiscale e le concrete modalità del reato per il quale l'imputato è stato giudicato colpevole non consentono infatti di ritenere, alla luce della ricostruzione complessiva dei fatti e della lontananza nel tempo delle condotte che hanno dato origine alle precedenti condanne, che egli viva abitualmente del provento dei reati", si legge nel dispositivo che ha fatto esaltare il protagonista di tabloid e scandali (giudiziari e non), all'interno dell'aula di tribunale".

Occultati al fisco 2,6 milioni di euro, ma non erano proventi di attività criminali

Insomma Corona è certamente colpevole di aver occultato al fisco 2,6 milioni di euro, nascosti nel controsoffitto dell'abitazione di una sua ex collaboratrice e in alcune cassette di sicurezza in Austria. Soldi in nero certo, ma non proventi di attività illecite o di riciclaggio.

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