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I pendolari contro Trenord: 5mila richieste di risarcimento per disservizi

La class action contro l’azienda del trasporto ferroviario della Lombardia arriva a una svolta: 5mila richieste di risarcimento per le due settimane di caos e disagi del 2012.
A cura di An. Mar.
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A due anni dal dicembre del caos di Trenord in cui a saltare furono oltre 1.100 treni, arrivano le cinquemila richieste di risarcimento danni avanzate dagli utenti lombardi nei confronti dell'azienda di trasporti. La class action vede schierati 4.774 pendolari che chiedono un giusto indennizzo per i gravi danni subiti nel dicembre 2012, quando un cambiamento dei turni del personale dell'azienda Trenord – non testato prima – gettò nel caos i trasporti per due lunghissime settimane. A guidare l'operazione è l'associazione Altroconsumo che chiede al Tribunale la condanna di Trenord al risarcimento di quattro mensilità dell’abbonamento alla tratta utilizzata da ciascun pendolare che abbia avanzato richiesta.

 Le due settimane nere di Trenord del 2012

Nel dicembre del 2012 circa 700mila pendolari rimasero bloccati in stazione mentre il sistema andava in tilt. Macchinisti, controllori e personale erano in totale confusione, disorientati da un sistema che sovrapponeva i turni. A gettare ancor più nello scompiglio l'azienda nata dalla fusione di Trenitalia e Lenord si aggiunse, in più, l'arresto dell'allora amministratore delegato Giuseppe Bisiuz.

Treni senza macchinista, ma con due controllori, personale senza treno, ritardi, soppressioni dell'ultimo minuto. Questa la situazione che esasperò migliaia di pendolari nelle settimane a ridosso del natale, tanto da indurre l'azienda Atm a offrire la sua consulenza tecnica per la risoluzione dei problmi. A far saltare il sistema, oltre all'entrata in vigore del nuovo contratto per il personale e a quella dell'orario invernale,  fu l'introduzione del nuovo software per la programmazione dei turni, pianificati fino ad allora manualmente. Il software non era stato testato dall'azienda, ma non è escluso, però, che ci possano essere stati anche errori nella gestione del software, adoperato in tutto il mondo in maniera efficiente.

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