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Pavia, scoperta maxi evasione fiscale: smantellato un giro di fatture false per 85 milioni di euro

L’operazione “Master Fraud” della guardia di finanza di Pavia ha portato alla luce l’esistenza di un gruppo criminale che nel tempo ha emesso più di 85 milioni di euro di fatture false all’interno del mercato legale. Diciassette persone sono state denunciate all’autorità giudiziaria per i reati di omessa dichiarazione fiscale, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
A cura di Luca Giovannoni
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(foto guardia di finanza Pavia)
(foto guardia di finanza Pavia)

Un'indagine della guardia di finanza di Pavia ha portato alla scoperta di un sodalizio criminale dedito all'evasione fiscale e al riciclaggio di denaro sporco. Secondo quanto emerso dall'operazione "Master fraud" delle Fiamme gialle, l'attività illecita si sarebbe verificata attraverso l'emissione di fatture false per un valore di oltre 85 milioni di euro all'interno del mercato legale. Per riuscire a ricostruire il volume d'affari controllato dalle società del gruppo criminale, i finanzieri di Pavia hanno effettuato 18 verifiche fiscali, analizzando la documentazione contabile e tutti i rapporti finanziari riconducibili alle società e ai loro rappresentanti legali. In questo modo è stato possibile ricostruire i numerosi rapporti commerciali intrattenuti fino a oggi, risalendo a tutte le operazioni effettuate tra il 2010 e il 2018 che erano riconducibili a un giro di fatture per operazioni inesistenti. Le attività della finanza si collocano in un contesto di controllo economico e del territorio che non si limita alla sola Pavia, ma si estende a tutta la provincia.

I numeri dell'operazione

La guardia di finanza della compagnia di Pavia ha denunciato all'autorità giudiziaria 17 persone accusati a vario titolo dei reati di omessa dichiarazione fiscale, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Dall'indagine sono emersi più di 66 milioni di euro di base imponibile sottratta a tassazione, ma anche un'evasione fiscale che supera i 15 milioni di euro tra imposte dirette, Iva ed Irap. È stato inoltre richiesto all'autorità giudiziaria il recupero delle imposte evase.

I principali indagati

L'indagine ha individuato due responsabili principali, che attraverso operazioni finanziarie di sostituzione e trasferimento del denaro sui propri conti personali e su quelli delle società a loro riconducibili, hanno ostacolato l’identificazione della provenienza illecita del denaro sporco. I due sono stati denunciati per riciclaggio e autoriciclaggio di denaro per una cifra superiore ai 18 milioni di euro.

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