Pavia, contagia sua moglie con l’Aids: untore condannato a otto anni di carcere
Ha trasmesso l'Aids alla moglie attraverso rapporti sessuali non protetti senza dirle che era sieropositivo. A.G.K., 46enne di Pavia, marito ‘untore', è stato condannato a scontare una pena di 8 anni e mezzo di carcere per lesioni volontarie gravissime. Contagio che, secondo quanto emerso in sede d'indagine, è avvenuto durante episodi di violenza che si sono consumati all'interno delle mura domestiche e ai quali la donna era stata sottoposta continuamente. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori che hanno seguito il caso, l'uomo in quelle occasioni infatti maltrattava e umiliava la moglie. Una coppia di sposi, che all'apparenza, poteva sembrare come tutte le altre, ma il 46enne ha nascosto per anni la sua sieropositività alla coniuge, infettandola.
La donna ha scoperto quanto accaduto e di essere rimasta vittima del contagio da parte del marito soltanto durante gli accertamenti necessari e previsti in gravidanza. La donna ha scoperto di essere sieropositiva quando era in dolce attesa del suo secondo figlio e dai risultati degli esami si è allarmata. Così entrambi sono finiti in tribunale. A determinare la pena destinata al marito il giudice Rosaria D'Addea, mentre il pubblico ministero aveva chiesto per l'imputato sette anni. L'uomo, ritenuto responsabile di aver contagiato la moglie, dovrà rispondere di lesioni volontarie gravissime e di maltrattamenti. Inoltre dovrà risarcire la coniuge di 50mila euro a titolo di provvisionale su un totale di un milione di euro di danni richiesti.