Pavia, anziano uccide il figlio disabile e poi si spara: era preoccupato per il suo futuro

Gli investigatori non hanno mai avuto dubbi, fin dai primi esami sui due cadaveri: quello avvenuto ieri mattina in una villetta di Sant'Alessio con Vialone, qualche chilometro da Pavia, è un caso di omicidio-suicidio. Francesco S., agricoltore di 80 anni, ha sparato al figlio Carlo Alberto, disabile dalla nascita, e poi si è tolto la vita. Anche il movente appare ormai quasi certo agli occhi dei carabinieri che stanno indagando sul caso: il padre era preoccupato per il futuro del figlio dopo la sua morte e quella della moglie, ormai entrambi anziani e non autosufficienti. Spesso, stando alle prime ricostruzioni degli investigatori, nelle scorse settimane l'agricoltore aveva manifestato angoscia per il destino di Carlo Alberto una volta che i genitori non fossero stati più in gradi occuparsi di lui. E così ieri ha aspettato che la moglie uscisse di casa per andare a messa insieme alla badante, è entrato nella stanza del figlio che stava ancora dormendo e ha premuto il grilletto. Due o tre colpi sparati con precisione e poi con la stessa arma, una pistola regolarmente detenuta e denunciata, si è ucciso con una pallottola in testa. In genere una tra la moglie e la badante partecipava alla messa del sabato pomeriggio, a Lardirago, proprio per non lasciare Carlo Alberto da solo con il padre, ormai non più in grado di occuparsi di lui. Ieri invece l'uomo ha convinto le due donne ad uscire insieme e ha eseguito il suo piano.
I corpi di padre e figlio, trovati cadaveri dalla moglie dell'agricoltore, sono stati trasportati all’istituto di medicina legale dell’Università di Pavia dove sarà eseguita l’autopsia. Difficilmente i risultati degli esami modificheranno i contorni già definiti di questa tragica vicenda.