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Paura su mezzi Trenord: schiaffi alla capotreno e sassi contro il convoglio

Due episodi nella stessa mattinata: prima la soppressione di un treno diretto a Brescia dopo che ignoti lo hanno preso di mira con il lancio di sassi, che hanno danneggiato il convoglio. Quindi, l’aggressione ad una capotreno su un treno per Como, “colpevole” di aver chiesto il biglietto ad un viaggiatore. Bussolati, segretario metropolitano del Pd: “Dov’è l’assessore Terzi?”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Sassi contro un convoglio e schiaffi ad una capotreno: due episodi avvenuti nella stessa mattinata di oggi, sabato 12 maggio, su due diversi mezzi di Trenord. E che fanno lanciare via Facebook un appello a Pietro Bussolati, segretario metropolitano del Partito Democratico: "La demagogia e il populismo delle destre hanno prodotto il far west".

Il primo episodio è avvenuto a bordo del treno 25024, partito da Milano Porta Garibaldi alle 7.30 e diretto a Como San Giovanni: la capotreno aveva chiesto il biglietto ad un viaggiatore, il quale l'ha invece aggredito. Il convoglio è stato fermato a Carimate alle 8.20, e lì ha interrotto la propria corsa, senza più arrivare a destinazione dopo l'aggressione subita dalla donna, presa a schiaffi dal viaggiatore. Soppresso, invece, il treno 10901 che sarebbe dovuto partire da Greco Pirelli alle 5.52 per Brescia, ma che è stato invece preso di mira da un lancio di sassi dalla massicciata, mentre il personale stava facendo le prove propedeutiche alla partenza. I danni sono stati tali che il convoglio è stato soprresso.

"AAA, cercasi l'assessore ai Trasporti, Claudia Terzi", ha commentato su Facebook il segretario metropolitano del Pd Pietro Bussolati, che ha anche pubblicato le foto del convoglio danneggiato. "Gravissimo il silenzio tombale di fronte alle ennesime aggressioni sui convogli di Trenord avvenute questa mattina. Servono interventi chiari per garantire la sicurezza sui treni e nelle stazioni, la demagogia e il populismo delle destre hanno prodotto il far west", ha proseguito Bussolati, "Sono inaccettabili il perdurante silenzio di Regione Lombardia e l’assenza di piani di intervento: è ora che chi governa questa regione si svegli e dia risposte concrete e tempestive. Solidarietà al personale coinvolto e vittima della violenta aggressione".

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