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Patto Renzi-Sala per Milano: in arrivo 1,5 miliardi di euro dallo Stato

Nel documento si parla di prolungamento della metropolitana milanese, messa in sicurezza del Lambro e del Seveso, internazionalizzazione della città e riqualificazione delle periferie con attenzione al problema abitativo e al welfare.
A cura di Enrico Tata
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Prolungamento della metropolitana milanese, messa in sicurezza del Lambro e del Seveso, internazionalizzazione della città e riqualificazione delle periferie con attenzione al problema abitativo e al welfare. Un miliardo e cinquecento milioni di fondi statali per far crescere Milano. Questi i termini e il contenuto del patto  che verrà siglato, alle 13, tra il sindaco del capoluogo lombardo, Giuseppe Sala, e il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. La visita del premier è iniziata in via Vipiteno, dove Renzi ha preso parte alla cerimonia per la posa della prima pietra del nuovo quartier generale Siemens in Italia. La sede, di 15mila metri quadri totali, sarà pronta nel 2018 e ospiterà circa 1.700 dipendenti dell'azienda. Seconda tappa per l'ex sindaco di Firenze è a Palazzo Marino, per firmare il patto che consentirà alla città che ha ospitato Expo di ricevere 1,5 miliardi di euro in cinque anni.

I punti del Patto per Milano

Tre sono i capitoli del documento. Il primo prevede il prolungamento delle linee M5 e M4 rispettivamente fino a Monza e Settimo Milanese e fino a Buccinasco. Tra i punti del patto,  c'è anche la protezione dal rischio esondazione dei fiumi Seveso e Lambro. Nel piano si parla anche di futuro dell'area ex Expo e della volontà di portare a Milano la sede dell’Agenzia europea del farmaco. Il terzo punto affronta il problema delle periferie e delle case. "Il pubblico deve fare una parte per ragionare sulle periferie ma la riqualificazione di queste aree passa per edifici di grande qualità e bellezza finanziate dai privati", ha però precisato Matteo Renzi all'arrivo a Milano. In altre parole il capoluogo lombardo dovrà trovare autonomamente i 130 milioni necessari alla riqualificazione delle periferie. Al governo vengono invece chiesti interventi normativi per velocizzare le procedure.

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