“Partigiano coronavirus, viva l’Italia fascista”: scritta oltraggiosa contro i caduti della Resistenza
"Partigiano coronavirus, viva l'Italia fascista". Questa la scritta apparsa a Gorgonzola, alle porte di Milano, nei pressi del deposito dell'Atm, l'Azienda dei trasporti milanesi, vicino a una lapide che celebra i lavoratori che morirono durante la Resistenza. A denunciare l'accaduto è stata la sezione provinciale milanese dell'Anpi, associazione nazionale partigiani d'Italia, per voce del suo presidente Roberto Cenati. "Esprimiamo profonda indignazione per questa ennesima provocazione che offende la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per la nostra libertà – ha detto Cenati dalle colonne del quotidiano "La Repubblica" -. Chiediamo alle pubbliche autorità di intervenire per individuare i responsabili di questo ignobile gesto".
Pochi giorni fa il furto della corona per il partigiano Carlo Ciocca
La scritta, già rimossa dall'amministrazione comunale di Gorgonzola, è apparsa a pochi giorni dal 25 aprile, 65esimo anniversario della Liberazione che quest'anno non si è potuto celebrare con il consueto corteo per via delle restrizioni dovute all'emergenza coronavirus. Si tratta del secondo episodio oltraggioso della memoria di coloro che combatterono e morirono per la Liberazione nel giro di pochi giorni. Nella notte tra l'1 e il 2 maggio infatti era stata rubata la corona alla lapide che ricorda il sacrificio del partigiano Carlo Ciocca, posta solo pochi giorni fa, in occasione delle celebrazioni per il 25 aprile, in via Palmieri 18 a Milano. Adesso invece lo sfregio alla memoria dei tanti tranvieri antifascisti che nel marzo 1944 furono tra i partecipanti del grande sciopero che paralizzò Milano e diede impulso alla lotta contro il nazifascismo, una manifestazione che purtroppo in tanti pagarono con la deportazione nei campi di sterminio come quello di Mauthausen.