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Parma, uomo trovato morto nella sua auto: ucciso dal cognato per debiti di gioco

Giorgio Gobbi, il 43enne trovato morto una settimana fa all’interno della sua Range Rover in un parcheggio a Parma, sarebbe stato ucciso dal cognato, Luciano Bonazzoli, titolare di un’azienda in provincia di Mantova. Gobbi gli aveva prestato 150mila euro.
A cura di Federica Gullace
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Svolta nelle indagini sull’omicidio di Giorgio Gobbi, il 43enne trovato morto una settimana fa all’interno della sua Range Rover nel parcheggio di un centro commerciale a Parma. Dopo l'arresto del cognato di Gobbi, Luciano Bonazzoli, 48 anni, residente a Gottolengo, in provincia di Brescia, e dopo le prime ricostruzioni da parte degli investigatori, è stato individuato anche il movente dell'omicidio: sarebbe un debito di gioco di 150mila euro. Bonazzoli aveva chiesto in prestito al cognato degli orologi e dei gioielli di grande valore, con l’intento di venderli ed utilizzare poi il ricavato nelle slot e nei videopoker. Così, una volta che Gobbi ha chiesto indietro i suoi averi, il cognato non ci ha pensato due volte ed ha architettato nei minimi dettagli l’omicidio. Bonazzoli avrebbe compiuto il misfatto all’interno dell’azienda di prevenzione infortunistica Luma di Viadana, a Mantova, di cui è egli stesso titolare. Tutto era stato organizzato con la massima precisione: dopo aver spento le telecamere di videosorveglianza dell’azienda, ed aver allontanato i dipendenti offrendo loro un pranzo, aveva attirato Gobbi sul posto con la scusa della restituzione dei gioielli, per poi ucciderlo con due colpi di pistola al volto e all’addome. Una volta ucciso, ha caricato il cadavere nel bagagliaio dell’auto della vittima, per trasportarlo fino al parcheggio del centro commerciale.

L'omicida ha confessato

Gennaro Micillo, comandante del nucleo operativo dei Carabinieri di Parma, ha così dichiarato: "Per quanto ci ha riferito Bonazzoli, lui aveva paura delle possibili ritorsioni del cognato visto che i gioielli sottratti avevano una valore complessivo di circa 150mila euro. Temeva una reazione forte e così ha organizzato l'omicidio".  Bonazzoli, dopo aver ammesso ai carabinieri di aver commesso l’omicidio, è stato arrestato con le accuse di omicidio premeditato, occultamento di cadavere, porto e detenzione illegale di armi.

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