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Ossa umane vicino a un torrente, mistero a Gerenzano: a trovarle un cercatore di funghi

I risultati delle indagini della polizia scientifica e del medico legale non sono stati ancora diffusi. Quel che è certo è che non si tratta di ossa di cinghiali o altri animali del bosco. Sono resti umani.
A cura di Enrico Tata
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Un cercatore di funghi, impegnato a scovare ovuli e porcini nel bosco tra Gerenzano e Rescaldina, provincia di Varese, ha fatto in realtà una scoperta ben più inquietante: tra i rovi e sotto un albero caduto nei pressi di una sponda del torrente Bozzente c'era un fagotto, che l'uomo aveva inizialmente scambiato per stracci vecchi. In realtà all'interno dell'ammasso di abiti c'erano ossa, sicuramente umane. Immediatamente ha ha avvertito vigili del fuoco e carabinieri, arrivati sul posto pochi minuti dopo la chiamata, nella serata di ieri. Complice l'oscurità, le forze dell'ordine hanno rinviato le analisi sulle ossa umane ritrovate alla giornata di oggi. I risultati delle indagini della polizia scientifica e del medico legale non sono stati ancora diffusi. Quel che è certo è che non si tratta di ossa di cinghiali o altri animali del bosco. Sono resti umani.

Cominciate le indagini dei carabinieri

I carabinieri di Saronno e quelli di Legnano hanno cominciato immediatamente le indagini confrontando ed esaminando tutte le banche dati a loro disposizione in merito alle persone scomparse in zona. Il boschetto è meta privilegiata di ‘fungaroli', ma anche rifugio di tossicodipendenti o senzatetto. Data la posizione del ritrovamento dei resti è probabile che il corpo sia stato trascinato per un lungo tratto dalla corrente del fiumiciattolo e si sia impigliato poi nei rami e nei rovi sulle sponde del piccolo torrente. Nessuna ipotesi sull'identità è stata ancora formulata dalle forze dell'ordine.

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