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Ospedale a Fiera di Milano, Fontana: “Dopo il coronavirus potrebbe rimanere per future emergenze”

L’ospedale alla Fiera di Milano realizzato per l’emergenza coronavirus potrebbe rimanere come hub di rianimazione e punto di riferimento del Nord “in previsione che eventi del genere si possano ripetere”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in occasione della presentazione della nuova struttura che a pieno regime avrà 200 posti di terapia intensiva e altrettanti medici anestesisti, che dovrebbero arrivare a 220, con circa 500 infermieri. “Questa struttura rimarrà finché sarà necessario che sia una diga o un faro della speranza, non so quando finirà ma non vedo l’ora di smontarla”, ha detto invece il presidente della fondazione Fiera, Enrico Pazzali.
A cura di Simone Gorla
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Uno degli ambienti dell'ospedale alla Fiera di Milano
Uno degli ambienti dell'ospedale alla Fiera di Milano
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L'ospedale realizzato nella Fiera di Milano per curare per persone positive al covid-19 potrebbe rimanere in modo permanente anche dopo l'emergenza. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, durante la conferenza stampa di presentazione della struttura che a pieno regime avrà 200 posti di terapia intensiva e altrettanti medici anestesisti, che dovrebbero arrivare a 220, con circa 500 infermieri. "Sarà il simbolo di una battaglia vinta contro il coronavirus e della ripresa della regione", ha aggiunto il governatore.

Fontana: L'ospedale alla Fiera di Milano potrebbe rimanere come hub

"Dai colloqui che ho avuto con il ministro Speranza e il presidente Conte ci può essere la decisione di lasciare definitivamente questo hub di rianimazione come punto di riferimento del Nord", ha detto il governatore lombardo rispondendo a chi gli chiedeva se la struttura sarà smontata. Fontana ha ricordato che Palazzo Chigi sta valutando l'apertura di tre grandi centri nazionali dedicati alle emergenze sanitarie "in previsione che eventi del genere si possano ripetere". L'idea potrebbe essere quindi quella di "lasciare la struttura in difesa di eventuali estreme situazioni" ma sono "scelte che faremo insieme al governo".

Pazzali (Fondazione Fiera): Non vedo l'ora di smontarlo

Ma sul futuro dell'ospedale sembrano esserci idee molto diverse. Il presidente della fondazione Fiera, Enrico Pazzali, alla stessa domanda ha espresso la speranza di poter smontare l'ospedale presto, perché significherebbe che la pandemia è finita. "Questa struttura rimarrà finché sarà necessario che sia una diga o un faro della speranza, non so quando finirà ma non vedo l'ora di smontarla, abbiamo già predisposto con il Policlinico lo smontaggio e lo stoccaggio in magazzino per riutilizzare i materiali".

Da 1200 donatori 21 milioni per ospedale Fiera

Sono stati oltre 1200 i donatori che hanno contribuito alla costruzione dell'ospedale in Fiera Milano, ha spiegato Pazzali, ringraziando "la signora che ha dato 100 euro e chi ha dato 10 milioni". È grazie a loro che "abbiamo raccolto 21 milioni di euro". Il numero uno della Fondazione Fiera ha rivendicato che "abbiamo fatto in 10 giorni ciò che in maniera ordinaria si fa in qualche anno".

Belleri: è la più grande terapia intensiva Italia

Quello realizzato nei padiglioni milanesi non è un ospedale da campo. "È una struttura ospedaliera a tutti gli effetti" e ospiterà "il più grande reparto di terapia intensiva d'Italia", ha sottolineato Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico di Milano che gestirà i padiglioni. L'ospedale "rappresenta uno strumento fondamentale per combattere la battaglia contro il covid", ha aggiunto.

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