Omicidio di Donato Carbone a Cernusco sul Naviglio: arrestati il killer e il mandante
Due persone sono state arrestate dai carabinieri per l'omicidio avvenuto lo scorso 16 ottobre a Cernusco sul Naviglio, vicino Milano. In manette il killer di Donato Carbone, l'uomo di 63 anni, ucciso con undici colpi di pistola nel garage di casa. L'omicidio, consumatosi lo scorso 16 ottobre, aveva scosso non poco il piccolo comune alle porte di Milano dove la vittima era conosciuta e stimata da molti. A esplodere i numerosi colpi d'arma da fuoco all'indirizzo del pensionato sarebbe stato un pregiudicato. Assieme al killer è stato arrestato anche il mandante dell'omicidio, anch'egli già noto alle forze dell'ordine. I due, entrambi cittadini italiani, sono stati bloccati dai carabinieri nelle province di Milano e Brescia: devono rispondere di omicidio aggravato in concorso.
Il 63enne ucciso con undici colpi di pistola nel garage di casa
Il cadavere ormai senza vita dell'imprenditore edile in pensione fu trovato nel pomeriggio di mercoledì 16 ottobre da condominio del palazzo dove il 63enne viveva con la moglie da anni dopo aver lasciato la natia Taranto. A ucciderlo diverse ore prima una scarica di proiettili, e tra questi un colpo mortale al collo. Le indagini serratissime condotte dal carabinieri hanno portato quasi subito alla ricostruzione di quegli attimi che hanno preceduto l'omicidio, così come al ritrovamento solo dopo pochi giorni dell'auto utilizzata dal killer per raggiungere il condominio di via Don Milani a Cernusco dove poi è avvenuto l'agguato.
Secondo i carabinieri, l'assassino sceso dalla vettura, una Opel Corsa rubata a Brescia, e impugnata una semiautomatica calibro 9×21 si è diretto nel box dove in quel momento si trovava Donato Carbone: quando il 63enne si è accorto della presenza del killer era ancora in auto, fermo nella sua Mercedes. Undici colpi. Poi il killer è ritornato all'auto ed è fuggito. Nessuna ombra nel passato dell'imprenditore edile: per tutti era un nonno amorevole, un marito presente. In realtà, stando alle indagini dei carabinieri, la vittima era coinvolta in attività illecite assieme ai due arrestati: proprio delle controversie sorte con i due sarebbero il movente dell'omicidio.