Omicidio di Bedizzole, confessa l’assassino di Francesca Fantoni: è accusato di omicidio volontario
Ha confessato Andrea Pavarini, l'uomo accusato di aver ucciso Francesca Fantoni, trovata morta lunedì mattina in un parco pubblico di Bedizzole, nel Bresciano. Interrogato dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Brescia il 32enne è crollato davanti alle prove ritrovate dagli inquirenti e in particolare la felpa che indossava la sera dell'omicidio sulla quale sono state trovate tracce di sangue. L'uomo, fermato nella serata di lunedì si trova in carcere a Brescia, dove questa mattina si sono recati i magistrati per l'interrogatorio di convalida dell'arresto: dopo poco più di un'ora però Pavarini, assistito dall'avvocato Ennio Buffoli, ha confessato al giudice di aver ucciso Francesca Fantoni. Non è ancora chiaro il motivo del barbaro omicidio consumatosi nella serata di sabato 25 gennaio nel piccolo comune del Bresciano.
L'omicidio sabato sera nel parco di Bedizzole
Secondo quanto ricostruito finora i due si sono incontrati insieme con altri amici poco dopo le 20 in piazza a Bedizzole: il 30enne infatti è stato visto dalle telecamere avvicinarsi alla vittima intorno alle 20.15, dalle immagini lo si vede indossare una felpa poi ritrovata macchiata di sangue. Quando arriva però i suoi abiti sono puliti, abbraccia la vittima a dimostrare la confidenza tra i due, lei però, dicono in molti, non è contenta di vederlo. I due spariscono dall'inquadratura poco dopo, ed è proprio in questo momento, tra le 20.30 e le 22 che secondo gli inquirenti si consuma l'omicidio. Pavarini viene inquadrato nuovamente dalle telecamere dopo le 22, è solo e la sua felpa non è più pulita ma presenta delle evidenti macchie di sangue. Secondo i carabinieri ha appena ucciso la 39enne. Francesca viene colpita con calci e pugni, forse strangolata, ma questo sarà l'autopsia a stabilirlo. Lo ha fatto a mani nude Pavarini che ora dovrà rispondere dell'accusa di omicidio volontario, un omicidio, definito dagli inquirenti, caratterizzato da un'estrema violenza.