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Omicidio Desirée Piovanelli: dal carcere Giovanni Erra chiede la revisione del processo

Giovanni Erra, l’operaio condannato per l’omicidio dell’allora 14enne Desirée Piovanelli, uccisa nel settembre 2002 in una cascina nel Bresciano, a Leno, ha chiesto la revisione del processo. L’uomo ha incaricato i suoi legali affinché venga fatto il possibile per arrivare a una revisione: “È tempo di verità”, avrebbe detto Erra.
A cura di Chiara Ammendola
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Chiederà la revisione del processo Giovanni Erra, l'operaio condannato a 30 anni di carcere per l'omicidio di Desirée Piovanelli, la 14enne uccisa nel 2002 nel Bresciano, nel paesino di Leno. Assassinio per il quale sono stati condannati i giovanissimi Nicola Bertocchi, Nicola Vavassori, Mattia Franco, detto Bibo e al tempo l'unico adulto, Erra. Ora a distanza di quasi 17 anni da quell'omicidio così efferato che sconvolse l'Italia intera gli avvocati Nicodemo Gentile e Antonio Cozza hanno fatto sapere che l'operaio allora 36enne, che fu arrestato poco dopo quel terribile giorno di settembre, ha "conferito incarico" ai due affinché svolgano tutte le mansioni del caso per giungere a una revisione del processo.

Desirée uccisa da quattro uomini che volevano violentarla

Vuole la verità Giovanni Erra, la pretende dal carcere dove si trova da 17 anni per essere stato il mandante dell'omicidio della piccola Desirée uccisa a coltellate dai suoi quatto aguzzini: due 16enni e un 14enne e lo stesso Erra che l'attirarono in una vera e propria trappola creata ad hoc col proposito di uccidere e violentare Desirée. Un omicidio premeditato, come è emerso durante il processo, il cui autore materiale fu il 16enne Nicola Bertocchi che le sferrò le coltellate poi risultate fatali. Mentre Erra al momento dell'uccisione scappò, forse per non assistere di persona a ciò che aveva messo in piedi. Per questo Bertocchi è stato condannato a 18 anni di reclusione, Vavassori a 15 e Bibo a 10. Mentre Erra, da sempre considerato l'ideatore di quell'atroce piano è stato condannato a 30 anni di carcere.

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