Olimpiadi 2026, scontro tra il sindaco Sala e i 5 Stelle: a serio rischio la candidatura italiana
E' scontro tra Milano e i 5 Stelle sulle Olimpiadi invernali del 2026, con la candidatura italiana che rischia di saltare a pochi giorni dallo scadere del termine di presentazione. A scatenare la polemica una lettera del sindaco di Milano Beppe Sala indirizzata al governo. Si alla candidatura, ma Milano deve essere alla guida del terzetto italiano, primo nome del tridente tricolore che comprende anche Torino e Cortina d'Ampezzo. Questa la richiesta avanzata primo cittadino del capoluogo lombardo con la missiva inviata al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. Sala ritiene che la scelta delle tre città candidate, come già ribadito in diverse occasione, non sia quella migliore. Milano ritiene di avere capacità organizzative per gestire direttamente la candidatura, come già dimostrato per Expo 2015. Ma se il governo, questo a grandi linee il pensiero del sindaco, vorrà andare avanti su questa strada, dovrà prendere in mano in toto la responsabilità amministrativa dell'evento. Secondo Sala la scelta della triplice candidatura è puramente politica, un accordo tra 5 Stelle e Lega per non creare frizioni nell'esecutivo, dal momento che Torino è amministrata da Chiara Appendino, 5 Stelle, e il Veneto da Luca Zaia, Lega.
Valente (M5s): Non è possibile procedere
La lettera ha provocato la dura reazione del sottosegretario ai rapporti con il Parlamento e responsabile dello Sport per il Movimento 5 Stelle, Simone Valente, che potrebbe sancire lo stop definitivo al sogno olimpico italiano. Per l'esponente del governo le parole del sindaco milanese "sono ancora una volta non allineate con quanto emerso nel recente incontro a Palazzo Chigi. Sala, richiedendo che il brand olimpico ricada esclusivamente o in maniera più visibile su Milano, formalizza di fatto una pretesa insostenibile per tutti coloro che fino ad oggi avevano lavorato con grande impegno a un progetto unitario. E' arrivato il momento di mettere un punto fermo su questa situazione paradossale: non è possibile procedere quando determinate condizioni proposte da Coni e Governo non sono sostenute da una città così importante come Milano a causa delle dichiarazioni del suo sindaco".