Olimpiadi 2026 e questione stadio, Sala: “Spero San Siro resti lì per la cerimonia d’apertura”
Nell'incontro di oggi al Pirellone a Milano organizzato dal Cio in vista delle Olimpiadi invernali del 2026, che il capoluogo lombardo condivide con Cortina, era inevitabile parlare anche di San Siro e della questione stadio. L'attuale impianto è stato infatti designato quale palcoscenico per la cerimonia di apertura dei Giochi, ma il suo futuro pare ancora tutto da scrivere considerato che Inter e Milan vorrebbero abbatterlo per costruire un nuovo stadio e edificare un nuovo centro commerciale che viva sette giorni su sette. A questo, il Comune aveva risposto con una serie di paletti che i club dovranno rispettare, che riguardano sia il mantenimento di San Siro che la riduzione di volumetrie richieste. In sostanza, se Inter e Milan dovessero costruire un secondo stadio, questa volta interamente di loro proprietà, questo sorgerebbe a due passi dal Meazza.
Le parole di Sala: Resterà questo San Siro anche nel 2026
In rappresentanza di Milano non poteva non esserci il suo primo cittadino Beppe Sala, da sempre contrario all'abbattimento del Meazza, che ha colto l'occasione per ribadire la sua linea e quella della giunta comunale: "La sede ufficiale è San Siro e spero che San Siro sarà ancora lì nel 2026". Il sindaco non ha però trovato la sponda del presidente del Coni, nonché membro del Cio, Giovanni Malagò, che ha fatto un passo indietro rispetto alla questione: "Dobbiamo stare fuori da questa vicenda. Nel dossier è inserito San Siro ma non so se ci sarà questo San Siro, un altro San Siro, un San Siro piccolo e un altro al fianco. A noi va bene tutto, giusto che la partita riguardi Inter e Milan e il Comune. Noi siamo completamente laici a riguardo".