Nuovo stadio San Siro, Maran a Inter e Milan: “Per ora è impossibile dare l’ok a procedere”
Torna d'attualità la trattativa tra il Comune di Milano e Inter e Milan per la costruzione di un nuovo stadio che sorga nell'area subito adiacente all'attuale Meazza. E, nonostante la sovrintendenza abbia dichiarato che San Siro non ha alcun valore architettonico, capitolo della vicenda che poteva rappresentare una svolta, le contrattazioni sulle volumetrie e i nuovi progetti per l'area sembrano ancora in stallo. L'assessore all'Urbanistica Pierfrancesco Maran ha ribadito che "se l'indice di edificabilità" rimane quello presentato al Comune dai due club milanesi, con il nuovo masterplan non sarà possibile.
Problema delle volumetrie
Il problema è sempre il solito: la richiesta di volumetrie da parte di Inter e Milan che "continua a non convincerci. Se l'indice di edificabilità resta questo è impossibile un parere positivo", ha assicurato Maran, dicendo per ora è impossibile dare l'ok ai club. L'assessore ha poi incontrato nel pomeriggio di ieri, mercoledì 17 giugno, i consiglieri comunali per discutere proprio del nodo legato alle volumetrie che Inter e Milan vorrebbero aggiungere dopo la richiesta del Comune di non abbattere completamente l'attuale stadio di San Siro ma rifunzionalizzarlo. Per questo, l'assessore allo Sport Roberta Guaineri ha dichiarato che "dobbiamo fare una contro proposta suffragata dai numeri e ci stiamo lavorando".
Inter e Milan potrebbero lasciare il quartiere, ma altrove costa di più
Il rischio, quantomeno teorico, è quello che Inter e Milan decidano di trovare un'altra zona a Milano, o appena fuori, per edificare il nuovo stadio. La "minaccia" sembrerebbe esserci stata nei mesi passati, con ipotesi poi naufragate a causa degli alti costi di bonifica delle aree individuate. Tuttavia, l'assessore Tasca ha riconosciuto che un muro contro muro a oltranza potrebbe ugualmente comportare un loro addio, che potrebbe arrivare con solo due anni di preavviso. Durante il Consiglio comunale spazio anche alle voci dell'opposizione che lamentano uno stallo nella trattativa a distanza di un anno dal suo avvio. "La sensazione è che entro il 2021 non verrà firmato alcun accordo", ha suggerito Alessandro De Chirico, "e che l'investimento di un miliardo e duecento milioni andrà altrove".