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Nozze Gay, il prefetto ribadisce: “Pisapia annulli trascrizioni matrimoni all’estero”

Il nuovo intervento di Tronca che si riallaccia al diktat di Alfano. Il primo cittadino non ci sta: “Non ho dubbi da che parte stare”. Sul caso interviene anche il Consiglio regionale che diffida tutti i sindaci.
A cura di Biagio Chiariello
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La battaglia fra le istituzioni in merito alla trascrizione delle nozze gay all'estero si trasferisce a Milano. Il prefetto, Francesco Paolo Tronca, ha firmato un provvedimento di annullamento delle 13 trascrizioni dei matrimoni omosessuali celebrati fuori dall’Italia. Ha inoltre, si legge nel provvedimento, dato ordine al sindaco Giuliano Pisapia "in qualità di ufficiale di stato civile di procedere agli adempimenti conseguenti all'annullamento senza ritardo e di darne immediata notizia al prefetto". Lo si apprende direttamente dalla prefettura locale,  mentre secondo una frase riportata dal Tgr Rai della Lombardia il primo cittadino avrebbe replicato che “tra la circolare del ministro Alfano e i miei convincimenti morali e giuridici non ho dubbi da che parte stare”.

Il caso delle nozze gay a Milano

Giuliano Pisapia aveva effettuato le prime trascrizioni a inizio ottobre, dopo la circolare del capo del Viminale, Angelino Alfano, ai prefetti perché rivolgano “un invito formale al ritiro e alla cancellazione” delle trascrizioni di nozze gay celebrate all’estero. Pisapia aveva ribadito: "Quelle trascrizioni sono legittime". Così non la pensa, evidentemente, Tronca. E nella diatriba tra sindaci e ministro dell'Interno scende in campo anche la Regione. Una mozione del Ncd è stata approvata dal Consiglio regionale lombardo in merito al caso. Una mozione che rappresenta una diffida ai sindaci lombardi "dall'adottare provvedimenti che esorbitano dalle loro competenze" o "siano in palese contrasto con la legge, invitandoli dove ciò fosse già avvenuto ad annullare gli atti assunti". Vi si invita anche "il legislatore ad affrontare e dirimere definitivamente la questione delle unioni civili, garantendo al contempo il rispetto dell'articolo 29 della Costituzione e il valore dell'istituto della famiglia naturale fondata sul matrimonio".

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