Nonna “Rambo” con l’arsenale in casa: custodiva fucili e mitra per la ‘ndrangheta
L'avevano scoperta con un vero e proprio arsenale in casa: due fucili, un fucile mitragliatore Ak 47, una mitraglietta Skorpion dotata di silenziatore e due pistole semiautomatiche. A custodire le armi una donna di 70 anni, pensionata, residente a Seregno (Monza e Brianza) ma originaria di Catanzaro. L'anziana era stata arrestata in flagrante lo scorso marzo. Adesso si è capito di chi erano quelle armi: alla ‘ndrangheta. Dopo un'articolata indagine, partita proprio dal sequestro dello scorso marzo, i carabinieri del Comando Provinciale di Milano hanno dato infatti esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal tribunale di Milano su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di tre persone: una è proprio la 70enne, mentre gli altri due sono il figlio 34enne e un 46enne, entrambi pregiudicati di Seregno, uno dei quali già detenuto presso il carcere di Monza.
Per il 46enne, P.D.L., l'accusa, oltre a detenzione di armi da guerra e clandestine, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e calunnia, è anche di associazione di tipo mafioso: secondo gli inquirenti apparterrebbe infatti alla cosca di ‘ndrangheta capeggiata da Antonio Stagno, radicata proprio a Seregno e a Giussano, sempre in Brianza. L'uomo era già stato indagato nell'ambito dell'operazione Infinito ed è considerato anche "a disposizione" della cosca Mancuso di Limbadi, per la quale custodiva armi e droga.
