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Il sindaco vieta di suonare Bella ciao il 25 Aprile, ma il corteo la canta lo stesso

Il sindaco del Comune in provincia di Milano aveva vietato alla banda di suonare Bella ciao durante la manifestazione per il 25 aprile ed è stato infine il corteo a intonarla compatto.
A cura di Enrico Tata
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L'amministrazione comunale di Corsico guidata dal sindaco Filippo Errante aveva vietato di suonare Bella ciao, ma il corteo non gli ha dato retta e ha intonato compatto quello che è uno dei canti partigiani più noti e più conosciuti nel nostro Paese e nel mondo. Dopo aver suscitato polemiche per la sua decisione di non far parlare i rappresentanti dell'Anpi durante le celebrazioni del 25 Aprile, il primo cittadino aveva infatti posto il veto anche sui canti. L’assessore all’Associazionismo e partecipazione Giacomo Di Capua aveva scritto una lettera alla banda del paese ricordando che nel corso della cerimonia avrebbero dovuto essere eseguiti "esclusivamente" (nel testo originale della lettera sottolineato con virgolette e in grassetto) i brani previsti: La leggenda del Piave al momento della deposizione delle corone e poi, durante il corteo, Valsesia, La ritirata, 33, Sventola in tricolore e La bandiera dei tre colori. Perciò niente Bella Ciao. Il testo della lettera è stato postato su Twitter dall'Anpi di Brescia:

"Domani a Corsico il sindaco della Lega Nord impedirà alla banda cittadina di suonare Bella Ciao. La canteranno in coro tutti i cittadini", è stato il commento su Facebook di Paolo Razzano, vicesindaco di Magenta e portavoce del Pd di Milano.

Del sindaco di Corsico si era parlato già nei giorni scorsi in seguito alla sua decisione di non far parlare i rappresentanti dell'Anpi nel corso delle celebrazioni del 25 Aprile. "La manifestazione di quest'anno è proposta e organizzata solo dall'amministrazione comunale perché riteniamo fondamentale che sia direttamente l'istituzione locale ad assicurare una riflessione sui temi della Liberazione e della Resistenza, calati anche nel quotidiano. Altrimenti si rischia, da una parte e dall'altra degli schieramenti politici, la demagogia che non aiuta a far tesoro del passato per affrontare gli enormi problemi del presente", si era difeso il sindaco.

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