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Neonato ucciso da batterio killer a Brescia: l’infezione contratta in ospedale

Un neonato è morto dopo pochi giorni di vita agli Spedali civili di Brescia, stroncato da un batterio killer. Il piccolo, nato prematuro e ricoverato nel reparto di Patologia neonatale, avrebbe contratto un’infezione causata da serratia marcescens. Altri neonati, tra cui il fratello gemello della piccola vittima, sarebbero stati colpiti dallo stesso batterio ma sono sopravvissuti. I carabinieri del Nas hanno setacciato il reparto alla ricerca della fonte del focolaio batterico.
A cura di Redazione Milano
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Dopo solo pochi giorni di vita, un neonato venuto al mondo agli Spedali civili di Brescia è morto, stroncato da un batterio killer. A causare l'infezione, la cui notizia è stata riportata dalla testata "Bresciaoggi", sarebbe stato il batterio serratia marcescens, una specie che colpisce in prevalenza le persone che si ricoverano negli ospedali e che, in persone immunodepresse, può causare gravi sintomi. È quanto accaduto purtroppo al neonato, che era venuto alla luce prematuro e si trovava ricoverato nel reparto di Patologia neonatale. Lo stesso batterio avrebbe colpito anche altri bambini ricoverati nel medesimo reparto: tra questi anche il fratello gemello della piccola vittima. Tutti hanno però reagito positivamente alle cure antibiotiche e sono riusciti a sopravvivere.

Sul decesso e sul focolaio di infezione da serratia marcescens sono state aperte due inchieste, una interna dell'ospedale e l'altra della magistratura. I carabinieri del Nas hanno setacciato il reparto, per capire se il batterio sia stato portato dall'esterno o si trovasse già all'interno della struttura. Un compito non facile: secondo la letteratura medica nella metà dei casi la causa di infezione da serratia rimane sconosciuta. Inoltre, il batterio è comunemente presente nell'ambiente e le infezioni da serratia marcescens, le più diffuse, non sono rare negli ospedali, anche se in persone con un sistema immunitario funzionante non causano gravi sintomi. Anche la direzione degli Spedali civili ha avviato un'inchiesta, attivando il comitato di sicurezza infettiva e avviando tutte le procedure per evitare nuove infezioni.

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