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Covid 19

Nelle carceri di Milano 21 detenuti positivi al coronavirus: in Lombardia 230 casi in isolamento

Sono 24 i casi di coronavirus tra i detenuti in Lombardia, 21 dei quali sono nelle carceri di Milano. In totale sono 230 le persone in isolamento, 122 nelle strutture milanesi. Lo ha riferito Pietro Buffa, provveditore dell’amministrazione penitenziaria regionale. A San Vittore dopo la rivolta del 9 marzo le presenza sono calate di 250 grazie a misure di revoca della custodia cautelare.
A cura di Simone Gorla
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La rivolta nel carcere milanese di San Vittore lo scorso 9 marzo
La rivolta nel carcere milanese di San Vittore lo scorso 9 marzo
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Resta delicata la situazione delle carceri lombarde, dove si lavora per evitare la diffusione massiccia del coronavirus. All'inizio di marzo erano scoppiata rivolte in molti istituti italiani, tra cui anche il carcere milanese di San Vittore. I detenuti protestavano contro le misure di contenimento del virus che limitavano alcuni diritti e chiedevano misure alternative al carcere.

Carceri, in Lombardia 29 detenuti positivi al coronavirus: solo a Milano 122 in isolamento

Dei 24 casi positivi tra i detenuti in Lombardia, 21 sono negli istituti di Milano. Mentre dei 230 casi in isolamento, 122 si trovano nelle strutture milanesi, ha riferito questo pomeriggio Pietro Buffa, provveditore dell'amministrazione penitenziaria della Lombardia, nel corso della commissione consiliare in streaming di questo pomeriggio. Per gestire l'emergenza, a Milano, "si è cercato di ragionare per individuare una struttura dove spostare i positivi o i sospetti positivi. La scelta è caduta sul centro clinico di San Vittore, che è strutturalmente migliore rispetto agli altri centri penitenziari della Lombardia", ha aggiunto Buffa.

Da inizio marzo scarcerati 600 detenuti a Milano

Dallo scoppio della rivolta la situazione all'interno delle strutture milanesi si è parzialmente alleggerita. Il numero dei detenuti è calato sensibilmente. Lo ha spiegato il direttore del carcere di San Vittore, Giacinto Siciliano, che ha preso parte alla commissione: "Quando scoppiò la rivolta il 9 marzo c'erano 950 detenuti. Ora le presenze si sono ridotte di 250 unità grazie a misure di revoca della custodia cautelare da parte dell'autorità giudiziaria. Precisamente oggi ci sono 683 detenuti uomini e 63 donne". Da inizio marzo, sono state scarcerate anche 220 persone dal carcere di Bollate e 120 detenuti dal carcere di Opera, come confermato dai direttori Cosima Buccoliero e Silvio Di Gregorio. "Al momento il carcere di Bollate conta 1.171 detenuti e dal 20 marzo al 10 aprile abbiamo avuto circa 220 scarcerazioni, soprattutto affidamenti provvisori ordinari e terapeutici e differimenti pena. Pochissime le detenzioni domiciliari per motivi legati all'assenza del domicilio dei detenuti scarcerati", ha illustrato Buccoliero. Mentre Silvio Di Gregorio ha spiegato che "le scarcerazioni a Opera sono state 120, ma abbiamo abbassato la capienza all'interno dell'istituto di sole 60 unità, perché nel frattempo sono entrati altri 60 detenuti. Pochi i contagi tra il personale, ma abbiamo dovuto affrontare un decesso".

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