Muffa e defibrillatori scaduti: multa da 100mila euro alla piscina di Novate

Muffa negli spogliatoi, elettrodi dei defibrillatori scaduti, mancanza di cartelli di avviso per presenza di telecamer, il divieto di fumo e perfino la mancanza della cassetta del pronto soccorso. Sono solo alcune delle irregolarità della piscina comunale Polì di Novate, riscontrate martedì scorso dal Nucleo antisofisticazione dei carabinieri, assieme ai militari della stazione di Novate Milanese e al comando di compagnia di Rho. Delle difformità che potrebbero costare alla piscina pubblica, gestita da una società che fa capo al Comune, una multa da ben 100mila euro. La piscina di via Brodolini, realizzata agli inizi del 2000, era già stata al centro di numerose polemiche: molti infatti i problemi finanziari, tanto che il Comune nel 2009 rilevò quasi l’intero pacchetto azionario della società di gestione, allora per il 51 per cento in mano ai privati, diventando il proprietario della struttura nel 2011.
Gravi inadempienze igienico sanitarie
Così, a seguito dell’ispezione durata diverse ore, i militari hanno denunciato "gravi inadempienze igienico-sanitarie" nelle piscine, nelle palestre e negli spogliatoi. Dall’impianto però protestano: "Ma quali 100 mila euro di multa nel verbale non c’è scritto nulla di tutto ciò, si tratta di alcuni rilievi che chiaramente sistemeremo, la piscina è aperta e funziona regolarmente, corsi compresi. Sulle difficoltà economiche e i problemi pregressi chieda al sindaco", ha dichiarato l’amministratore delegato di Polì, Pierangelo Greggio, nominato dalla giunta di centrosinistra di Novate. Nel frattempo, Lorenzo Guzzelloni, sindaco del paese replica: "A noi non è arrivato nulla, aspettiamo le carte e vedremo. Se veramente si tratta di qualche cartello mancante e un po’ di muffa, non vedo tutta questa eco mediatica. La storia del Polì è lunga e tormentata, la nostra amministrazione è comunque riuscita a dimezzarne i debiti e a far funzionare l’impianto". Per contro, non è dello stesso parere l’opposizione, rappresentata da Massimiliano Aliprandi, consigliere comunale della Lega Nord: "Il sindaco ci faccia avere tutte le carte, cosa hanno rilevato i carabinieri. Ciò che è accaduto è gravissimo, il consiglio comunale e i cittadini hanno diritto di sapere, dato che per quell’impianto sono stati spesi centinaia di migliaia di euro di soldi pubblici". A tutto ciò si aggiunge il caso degli spazi situati nei pressi della struttura, nei quali sarebbe dovuto sorgere un parco, messi sotto sequestro dalla magistratura qualche settimana fa per lo sversamento di rifiuti e sostanze tossiche. Ora, quindi, proseguono le indagini che potranno fare luce sull’accaduto, così da constatare eventuali implicazioni.