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Morto “Cavallo Pazzo”, pilastro dell’antiterrorismo di Milano. Il ricordo del Capitano Ultimo

Cavallo Pazzo, nome in codice di uno dei pilastri dell’antiterrorismo milanese, è morto questa mattina. A darne notizia è stato il colonnello Sergio De Caprio, alias Capitano Ultimo: “Un combattente non muore mai”, ha scritto il colonnello ricordando l’amico. I funerali si terranno domani 7 dicembre a Melzo.
A cura di Redazione Milano
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"Un combattente non muore mai". Con queste parole il colonnello dei carabinieri Sergio De Caprio, il famoso Capitano Ultimo dei carabinieri che catturò il boss Totò Riina, ha reso omaggio a "Cavallo Pazzo", uno dei pilastri dell'antiterrorismo milanese morto questa mattina. "Cavallo Pazzo" era stato uno dei primi carabinieri scelti dal generale Carlo Alberto Dalla Chiesa per la sua lotta al terrorismo, pioniere del Raggruppamento operativo speciale (il Ros) e amico del Capitano Ultimo.

"Un combattente non muore mai – ha scritto il Capitano Ultimo su Facebook – un combattente vive nelle azioni di chi sulla strada senza volere nulla per sé, difende con la rabbia, una comunità semplice aggrappata al Tricolore. Onore a Cavallo Pazzo combattente di strada, figlio del Popolo. Carabiniere Grande e Grande Uomo". In tanti hanno condiviso le sue parole e il suo video, tributando un ultimo saluto al militare dell'Arma. I funerali del carabiniere si terranno alle 14 di domani, 7 dicembre a Melzo (in provincia di Milano), presso la Chiesa dei Frassati in viale Olanda. Dalle 14 di oggi invece sarà aperta la camera ardente presso la Sala del Commiato di Melzo.

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