Morti in Italia a marzo, Istat: “Decessi quintuplicati a Bergamo e triplicati a Brescia”
È Bergamo il comune con il maggiore aumento di decessi nel mese di marzo e nei primi giorni di aprile: nella città orobica i morti sono quintuplicati, ovvero sono passati da una media di 141 casi nel 2015-2019 a 729 nel 2020. A rivelarlo è l'Istat nell'ultimo aggiornamento svolto su un campione di 1.689 Comuni nel periodo che va tra il 1 marzo e il 4 aprile di quest'anno a confronto con lo stesso periodo dello scorso anno.
Secondo i dati Istat lo stesso aumento dei decessi è stato registrato anche nella stessa intensità nella maggior parte dei comuni della provincia bergamasca. Solo due giorni fa il sindaco Giorgio Gori, in un tweet, aveva fatto sapere che a Bergamo che conta 121mila abitanti) dal primo marzo al 12 aprile di quest'anno sono deceduti 795 residenti, 626 più della media, nello stesso periodo, dei dieci anni precedenti: "L'aumento è del 370%. I decessi ufficialmente ricondotti a Covid-19 sono stati 272, gli unici sottoposti a tampone", le parole del primo cittadino di Bergamo che aveva denunciato i numerosi casi sommersi di Covid-19 nella sua città anche a Fanpage.it
I dati non sono confortanti nemmeno per le altre province lombarde: nella città di Brescia i decessi per lo stesso periodo che va dal primo marzo al 4 aprile sono triplicati passando da 212 nel 2015-2019 a 638 nel 2020. A Crema c'è stato un aumento dei morti del 322%, a Cremona del 286,6% e a Lodi del 261,5%. A Como c'è stato un aumento dell'86,4%, a Varese del 70% e infine a Milano del 49,3%.
Male anche tante altre città italiane che hanno superato il 100% dei decessi in più rispetto allo scorso anno, come Parma (+164,3%), Biella (+154,5%), Imperia (+ 127,5%) e Aosta (+102%). Il maggiore incremento dei decessi riguarda gli uomini e le persone maggiori di 74 anni di età. Le differenze tra i generi sono particolarmente accentuate nei più anziani residenti al Nord, per gli uomini infatti si osserva un incremento dei decessi del 158% a fronte del 105% per le donne, nella classe di età 75 e più. Secondo quanto comunicato da Istat la lista dei Comuni oggetto dell'osservazione viene aggiornata settimanalmente e al momento non può essere considerata "un campione rappresentativo della popolazione italiana"