Mortara, il sindaco della Lega vieta i campi di calcio del comune ai profughi

A Mortara, comune di 15mila anime in provincia di Pavia, i rifugiati non possono giocare sui campi di calcio di proprietà del comune. L'amministrazione, retta da una maggioranza al 100% leghista, si è infatti rimangiata la parola data dalla locale squadra di calcio alla cooperativa Faber, che gestisce l'accoglienza di 131 richiedenti asilo e rifugiati in quattro diverse strutture, di cui due a Mortara, di mettere a disposizione i propri impianti sportivi per allenarsi. Il progetto della cooperativa era quello di farci allenare una quarantina di ragazzi, due dei quali, di nazionalità libica, prima della guerra nel loro paese di provenienza militavano da professionisti nel campionato nazionale.
Un occasione di fare dello sport uno strumento d'integrazione secondo quelli della Faber, un affronto per il sindaco che: "Far giocare queste persone – ha dichiarato il sindaco Marco Facchinotti a Repubblica – ci sembra uno sgarbo alle famiglie che portano i loro ragazzi a calcio. Noi non vogliamo che persone con uno status ibrido si allenino sui campi da calcio del Comune di Mortara".
Il sindaco sulla sua pagina Facebook, dove si definisce "borgomastro di Mortara", ha attaccato anche la società sportiva che, usufruendo degli impianti, aveva dato l'ok ai rifugiati per giocare: "Corre l'obbligo di precisare che questa scelta effettuata dalla Società Mortara Calcio, senza nulla concordare con l'amministrazione Comunale , di fatto proprietaria del Campo sportivo, ci coglie sorpresi ed impreparati . Ognuno pensa di poter fare quello che vuole , dimenticandosi che ci sono delle regole da rispettare . La Societa riceve un congruo contributo dal Comune di Mortara , pertanto , questa "trovata" avrà un seguito nelle prossime ore ".