Monza, insulti e minacce di morte a Vittorio Brumotti: denunciati due trapper ventenni

Lo avrebbero contattato attraverso i social network insultandolo e minacciandolo di morte, a più riprese, per questo sono stati denunciati per istigazione a delinquere e atti persecutori. La vittima è l'inviato di Striscia La Notizia Vittorio Brumotti che alla fine di aprile ha segnalato alle forze dell'ordine di aver ricevuto continui insulti e minacce di morte da parte di persone che attraverso Instagram e Facebook utilizzando account anonimi e presumibilmente creati ad hoc gli lasciavano messaggi violenti. Dalla segnalazione sono partite le indagini dei poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Monza che sono così riusciti a individuare i veri autori di quelle minacce: si tratta di due trapper monzesi, di 21 e 22 anni, che utilizzavano sui social i propri nomi d'arte, già noti alle forze dell'ordine per episodi di microcriminalità e reati predatori sul territorio. E così venerdì 10 maggio è scattata la perquisizione per i due ai quali è stato sequestrato il materiale elettronico in loro possesso oltre a 40 grammi di marijuana rinvenuti però presso l'abitazione solo di uno dei due trapper: entrambi comunque sono stati denunciati per istigazione a delinquere ed atti persecutori.

Secondo gli inquirenti i due trapper entrambi monzesi si sarebbero accaniti contro l'inviato di Striscia e campione di bike trial dopo il suo servizio andato in onda il 29 aprile che aveva posto all'attenzione di tutti la situazione alla stazione di Monza: è lì che Brumotti si era recato per documentare quella che è diventata ormai diventata una piazza di spaccio a cielo aperto. Una visita, quella a Monza da parte di Brumotti, che evidentemente ha scatenato la reazione di "Mr_Rizzus" e "Jordan.20900": proprio quest'ultimo fermato dalla Polfer di Monza è stato trovato in possesso di uno sfollagente telescopico e per questo è stato denunciato, salvo essere denunciato nuovamente poco dopo per aver postato un video all'uscita dalla Questura mentre minacciava e diffamava i poliziotti che lo avevano fermato.