Monza, bimbo di 5 anni tolto alla madre e trascurato dal padre: è semiparalizzato dopo una febbre
Un bimbo di cinque anni versa in condizioni critiche all'ospedale di Bergamo dopo essere stato accompagnato dal padre al pronto soccorso della struttura in seguito ad un paio di giorni di febbre alta. Il bambino, ora in prognosi riservata, sarebbe in stato di semiparalisi a causa di una lesione al cervello. Affidato al padre a partire dallo scorso ottobre su decisione del tribunale di Monza, che l'ha tolto da casa della madre, è stato trascurato tutto questo tempo dal genitore. A denunciarlo è l'avvocato della mamma del bambino, Francesco Miraglia, in una nota comparsa sul proprio sito, dove commenta: "Era da mesi che segnalavamo lo stato di pericolo in cui si trovava, a causa dell’incuria e della decisione di allontanarlo dalla mamma per affidarlo al padre".
L'affondo dell'avvocato: È colpa del giudice, sapeva tutto
Le condizioni del piccolo sarebbero molto serie. Addirittura, come scritto da Miraglia, lui e il padre "non vivrebbero nemmeno insieme", poiché sarebbe stato "affidato alla sorella", che a sua volta non provvederebbe alla tutela della sua salute. Sembra infatti che il piccolo soffrisse di una "malnutrizione da fare pena. Da quanto era sporco aveva le croste sul collo e aveva sviluppato infezioni da funghi alle mani e ai piedini", continua Miraglia che ha presentato un'istanza urgente al tribunale per segnalare il peggioramento delle condizioni del piccolo. Sotto accusa anche la residenza del padre, "reo" di abitare in un paesino di montagna di circa 300 persone e tre bambini, lontano venti chilometri dalla prima scuola. A sollecitare l'uomo a portare il bimbo il prima possibile in ospedale sarebbe stata proprio la madre, preoccupata per la febbre a 40 del figlio. Ora è incapace di muoversi e rischia di avere danni neurologici permanenti che in futuro gli impedirebbero di parlare. "Era da mesi che segnalavamo lo stato di pericolo in cui si trovava", spiega l'avvocato Miraglia, che continua: "Il giudice sapeva e lo riteniamo responsabile. Sapeva tutto e non ha mosso un dito per questo bambino". L'udienza del tribunale è stata fissata a marzo e dal 12 febbraio scorso il piccolo si trova in ospedale.