“Mio padre mi violenta da otto anni”. Ma lui si difende: “Non è possibile, sono malato”
"Sono otto anni che vengo abusata da mio padre. Durante la notte entra nella camera che condivido con mio fratello e dopo essersi infilato nel mio letto mi violenta". Questo avrebbe raccontato due anni fa agli investigatori una ragazza poco più che diciottenne. Il padre è un operaio di quarant'anni nato in Moldavia e in Italia da quindici anni. E' stato accusato di violenza sessuale su minori e in questi giorni la vicenda, dopo la richiesta di rinvio a giudizio dell'indagato, è stata presa in esame dal giudice per l'udienza preliminare Elena Stefana. L'operaio, che non è stato mai arrestato, si è difeso mostrando al giudice un certificato medico che proverebbe la sua impossibilità fisica a compiere gli abusi che gli vengono contestati.
"Con mia figlia i rapporti non sono mai stati troppo buoni – è il virgolettato riportato da Il Giorno – Posso forse essere stato un po’ troppo autoritario, ma non ho fatto quelle brutte cose. Pure i servizi sociali del paese in cui vivo non hanno evidenziato problemi all’interno della famiglia. Sentite anche l’altro mio figlio vi confermerà tutto questo. E poi non avrei potuto compiere quegli atti sessuali perché da diversi dopo avere subìto una lesione alle vertebre non sono in grado di raggiungere un’erezione". Per l'accusa, però, le date indicate nella certificazione non corrisponderebbero a quelle degli episodi per cui è finito nei guai. Fra quindici giorni il giudice si pronuncerà e valuterà se accogliere o meno la richiesta di rinvio a giudizio dei procuratori.