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Ministro Boccia alla Lombardia: “Basta polemiche, il governo paga ma dovete rendicontare le spese”

“Regione Lombardia ha avuto garanzia dal governo che tutte le spese fatte sono assolutamente coperte dallo Stato centrale”. Il ministro Francesco Bocca spegne le polemiche e assicura che i fondi per l’emergenza coronavirus arriveranno, dopo le proteste della giunta regionale lombarda che nei giorni scorsi ha parlato di 400 milioni di euro che la Protezione civile non avrebbe rimborsato. “Ma è necessario rendicontare tutte le spese fatte con i fondi della Protezione civile – ha aggiunto -, esattamente come stanno facendo le altre regioni”.
A cura di Simone Gorla
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"La Protezione Civile ha dato tutta la disponibilità alla Lombardia" e quindi "stop alle polemiche e al lavoro sulle misure". Il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, ha risposto così alla giunta regionale lombarda che nei giorni scorsi aveva lanciato un allarme parlando di 400 milioni di euro spesi per l'emergenza coronavirus e che la Protezione civile non avrebbe rimborsato.

Boccia rassicura la Lombardia: Tutte le spese fatte sono coperte dallo Stato

"Nei giorni scorsi c'era stata una notizia che poi è risultata infondata di tagli di risorse rispetto alle spese che Regione Lombardia aveva fatto. Abbiamo chiarito oggi con il presidente Fontana che le risorse sono aumentate e Regione Lombardia ha avuto garanzia dal governo che tutte le spese fatte sono assolutamente coperte dallo Stato centrale", ha detto il ministro in conferenza stampa a Palazzo Marino con il Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli e il sindaco di Milano Giuseppe Sala. "ma che era necessario rendicontare tutte le spese fatte con i fondi della Protezione civile, esattamente come stanno facendo le altre regioni".

Il ministro: Abbiamo semplicemente chiesto di rendicontare

"Tutto quello che è stato speso fino al 6 aprile sarà rimborsato dallo stato – ha insistito il ministro – e quello che e stato chiesto dalla Regione Lombardia è semplicemente di rendicontare le spese e sarà tutto rimborsato, anche se dovesse essere superiore ai 208 milioni che risultano a noi". In merito alle richieste dei sindaci lombardi ricevuta nel corso di una videoconferenza con Anci Lombardia, il ministro ha aggiunto che la Protezione civile ha dato ai sindaci "garanzie che lo Stato continuerà a rifornire tutto quello che dai territori arriva come necessario". Nella fase 1 bisogna mettere "tutto il territorio in sicurezza" e la fase 2 si aprirà quando sarà "stato messo in sicurezza il Paese".

La denuncia della Regione: Non ci rimborsano le spese per il coronavirus

"Avevano indicato che la Protezione Civile si sarebbe fatta carico delle spese straordinarie con il fondo da 1 miliardo e 650 milioni di euro, oggi invece è arrivata un'informazione diametralmente opposta", aveva detto l'assessore lombardo al Bilancio, Davide Caparini, parlando di una spesa di 400 milioni da parte della Regione.

La Lombardia: Ecco dove sono stati spesi i 400 milioni di euro

Nel pomeriggio di oggi, giovedì 9 aprile, l'assessore al Bilancio della Lombardia Davide Caparini ha confermato, in una nota, "che la spesa sostenuta finora da Regione Lombardia è di oltre 400 milioni di euro". Nella stessa nota, la Regione spiega che "la somma citata dal dottor Borrelli era l'ultima in possesso della Protezione civile a fine marzo", entrando nel dettaglio delle singole spese. I 400 milioni di euro sono stati suddivisi per l'acquisizione di apparecchiature e dispositivi medici e biomedicali e i dispositivi di protezione individuale (tra cui mascherine, barelle, aspiratori chirurgici, guanti e respiratori), oltre all'allestimento di idonei spazi da destinare alla terapia intensiva o subintensiva. Nella nota, poi, si legge che "ulteriori spese sono state prodotto per spese relative al sistema di Protezione civile e per la fornitura di beni e servizi per gli operatori della sanità". Un'altra parte della spesa deriva dall'occupazione di alberghi e strutture a cui sono destinati pazienti positivi in via di negativizzazione e personale sanitario, e per servizi amministrativi e di traduzione.

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