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Militari a Milano, la polemica: “A Brescia metà delinquenza della Lombardia, ma meno risorse”

I 150 militari in più attesi a Milano dopo l’appello del sindaco Beppe Sala scatenano un piccolo “caso” con la vicina Brescia: “A Milano i militari aumentano mentre a Brescia, che in termini di delinquenza rappresenta metà Lombardia, diminuiscono”, ha detto il Procuratore generale bresciano Pier Luigi Maria Dell’Osso.
A cura di F.L.
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L'arrivo (previsto in settimana) di 150 militari in più a Milano dopo l'appello del sindaco Beppe Sala è fonte di proteste non solo nel capoluogo lombardo, ma anche in altre città della regione. È il caso di Brescia, dove a sollevare un piccolo "caso" è stato il Procuratore generale Pier Luigi Maria Dell'Osso: "A Milano i militari aumentano mentre a Brescia, che in termini di delinquenza rappresenta metà Lombardia, diminuiscono".

Si tratta di una polemica in qualche modo diametralmente opposta a quelle che si registrano a Milano, dove in tanti invece lamentano l'eccessiva militarizzazione della città, una misura che tra l'altro non servirebbe a risolvere concretamente i problemi legati alla sicurezza, ma sarebbe solo un'operazione di facciata. Le parole del procuratore Dell'Osso sembrano essere più che altro uno spunto per una riflessione sul tema dell'impiego delle risorse: "Non ho elementi per ritenere che le periferie bresciane siano migliori o peggiori di quelle milanesi, tuttavia si tratta di zone che necessitano di ogni possibile controllo, ma le risorse sono diminuite", ha affermato il procuratore. E il minor numero di militari è anche dovuto alle richieste del governo di inviare personale nelle zone del Centro Italia colpite dal sisma. Chissà se adesso anche per Brescia il ministro Alfano penserà allo stanziamento di ulteriori risorse.

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