video suggerito
video suggerito
Covid 19

Milano, un pranzo solidale in Paolo Sarpi contro le fake news: “Il coronavirus non si prende mangiando”

Hanno pranzato insieme nel ristorante ‘Ramen a Mano’ del quartiere Sarpi a Milano, nella zona di China Town, per sensibilizzare i cittadini e arginare le fake news e il rischi di discriminazioni nei confronti della comunità cinese dopo l’allarme per il coronavirus. A tavola il segretario di Confcommercio Marco Barbieri, il referente della comunità cinese Francesco Wu e Cristina Tajani, assessore comunale al Commercio.
A cura di Filippo M. Capra
271 CONDIVISIONI
Da destra: Marco Barbieri, Cristina Tajani e Francesco Wu
Da destra: Marco Barbieri, Cristina Tajani e Francesco Wu
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Un pranzo solidale per dire no alla psicosi e alla sinofobia. È quello che si è tenuto oggi, venerdì 31 gennaio, nel ristorante ‘Ramen a Mano' del quartiere Sarpi a Milano a cui hanno partecipato il segretario di Confcommercio Marco Barbieri, il referente della comunità cinese Francesco Wu e Cristina Tajani, assessore comunale al Commercio. L'appuntamento, annunciato ieri, è stato pensato per sensibilizzare i cittadini e arginare le fake news e il rischi di discriminazioni nei confronti della comunità cinese dopo l'allarme per il coronavirus.

L'assessore Tajani: Non si prende il virus mangiando nei ristoranti cinesi

Francesco Wu ha ricordato che "si stima che per le imprese cinesi questo allarme possa causare perdite per 4 milioni di euro al giorno". Il referente degli imprenditori cinesi di Milano ha poi elencato alcuni numeri: "Quest'anno erano previsti 4 milioni di cinesi in arrivo in Italia, che a Milano si traduce in 150mila turisti al mese, ovvero 1,8 milioni l'anno. Ma, al di là della perdita economica, in questo momento, la cosa più importante è la sicurezza sanitaria". Wu ha anche lanciato l'hashtag #nonabbiamopauradeicinesi accompagnandolo con foto in cui sono stati immortalati "italiani e cinesi" insieme.

Anche Marco Barbieri ha sottolineato l'impatto sull'economia che questa situazione può provocare: "Abbiamo calcolato che un turista cinese oggi abbia la disponibilità di 2mila euro al giorno. I contraccolpi per l'economia della città ci sono, ma è importante dare segnali di ottimismo". Infine, ai primi due, ha fatto eco la Tajani: "È importante non lasciarsi prendere dal panico da teorie senza fondamento scientifico. Non ci sono rischi nel far frequentare ai bambini classi miste o a consumare in ristoranti cinesi. Il consiglio è per ogni dubbio affidarsi alle autorità sanitarie".

271 CONDIVISIONI
32831 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views