Milano, trapianto di rene dalla mamma a bimbo di tre anni: “Accorciate liste d’attesa”

Un'operazione di trapianto definita dagli stessi medici "rarissima", ma che permette di accorciare, e di molto, le liste d'attesa per i bambini in attesa di un trapianto di rene. Al Policlinico di Milano lo scorso 15 gennaio il rene di una mamma è stato "riadattato" e trapiantato con successo nel corpo del figlio di tre anni. In quindici anni solo cinque operazioni simili sono state effettuate su in Italia su bambini così piccoli.
Il piccolo, che vive in Emilia Romagna, è nato prematuro e soffre di una malattia cronica ai reni, la displasia renale bilaterale. Il bambino necessitava al più presto di un trapianto "ma la lista d'attesa è lunga – spiega il direttore di Nefrologia Pediatrica Giovanni Montini – perché la disponibilità di donatori deceduti in età pediatrica è scarsa". Così la scelta di operare con il rene della madre, le cui dimensioni però andavano diminuite per essere compatibili con l'addome del bambino "fino a poco tempo fa – spiega Claudio Beretta, a capo dell'Unità operativa di Trapianto di rene – la scelta era di non eseguire trapianti da vivente da un genitore al figlio piccolo, perché la discrepanza di dimensioni poteva portare ad un elevato rischio di insuccesso".
"Nel nostro ospedale – racconta Beretta – abbiamo iniziato con i trapianti di rene nel maggio del 1969 e questo è il primo caso del genere". In questi 47 anni al Policlinico sono stati effettuati 379 trapianti di rene in bambini, di cui 339 da paziente deceduto e 42 da vivente; 34 sono stati compiuti su bimbi con meno di 4 anni: il caso di Simone, però, è ad oggi l'unico da donatore vivente".