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Milano, tavolini e strutture esterne per tutti gli esercizi commerciali: pronta la delibera

Una città che vive all’aperto: così l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran disegna il futuro di Milano. Nel progetto che verrà discusso giovedì in consiglio comunale si pensa a tavolini, ombrelloni, pedane, strutture esterne per negozi che potranno sfruttare le strade. Inoltre è prevista la cancellazione del pagamento di occupazione di suolo pubblico per le “occupazioni leggere”.
A cura di Chiara Ammendola
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Tavolini di un ristorante in strada in Germania
Tavolini di un ristorante in strada in Germania
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Dinanzi a un cambiamento così grande al quale ci ha costretti questa pandemia anche le città devono adattarsi e mutare, e così Milano ha iniziato a muovere i primi passi verso una nuova quotidianità che coinvolge il nostro modo di muoverci, di fare la spesa e anche di correre e camminare.

Nelle prossime settimane il cambiamento riguarderà però anche le attività commerciali, quelle che non hanno ancora avuto modo di ripartire e che con la Fase 2 potranno pian piano ridisegnare il loro futuro. È di questo che si discuterà domani in consiglio comunale a Milano così come annunciato dall'assessore all'Urbanistica Pierfrancesco Maran con un post su Facebook: "È appena finita la commissione in cui abbiamo illustrato la delibera che domani va in aula che toglie il pagamento di occupazione suolo pubblico per le occupazioni leggere (tavolini, ombrelloni, pedane, strutture esterne per negozi non alimentari), sospende molti regolamenti che le rallentavano e dà al Comune 15 giorni per approvarle".

Nel progetto pensato per le attività commerciali si pensa a più luoghi dove bere un caffè e mangiare una pizza, sempre nel rispetto del distanziamento. Gli spazi antistanti in locali in strada potranno essere sfruttati anche dai negozi per avere all'esterno i prodotti di vendita, così da evitare di dover entrare e fare la coda per entrare: "È la strada che tante città europee in questi giorni stanno prendendo – scrive Maran sui social – le scelte di Parigi, Londra o Madrid sono molto simili a quelle che abbiamo impostato nel documento strategico della Fase2 di Milano: la risposta delle città al Covid deve essere di poter vivere di più gli spazi pubblici e in sicurezza".

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