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Milano, studente bocciato nonostante tre sentenze del Tar: “Scuola vuole solo punirlo”

Bocciato al liceo classico Tito Livio fa ricorso tre volte al Tar che rileva delle incongruenze e obbliga per tre volte la scuola a nuovi scrutini, ma preside e docenti lo bocciano ancora. Lo studente e i genitori si preparano per un nuovo ricorso.
A cura di Va.Re.
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Tre ricorsi al Tribunale amministrativo della Lombardia per una bocciatura. Il paradossale caso di uno studente del liceo classico Tito Livio di Milano, bocciato al quarto anno dalla scuola nell'anno scolastico 2014/2015, a cui la scuola ha confermato l'esclusione nonostante tre sentenze del Tar abbiano imposto nuovi scrutini. La vicenda è riportata nelle pagine dell'edizione milanese del Corriere della Sera. Nei colloquio di maggio con i docenti i genitori vengono rassicurati dagli insegnanti: nonostante le insufficienze in greco e storia dell'arte possono stare tranquilli, il ragazzo sarà promosso.

Poi il 9 giugno la doccia fredda: il ragazzo è stato bocciato per "assenze superiori al 25% delle ore di insegnamento". I genitori non negano che il figlio sia mancato spesso, troppo spesso forse, ma ricordano che le assenze sono dovute a un'ipotensione che, grazie ad un certificato mediche, lo avrebbe dovuto autorizzare ad entrare più tardi in classe. E qui parte il primo ricorso al Tar, che dispone un nuovo scrutinio che non tenga conto delle assenze. Peccato che questa volta vengano fuori due nuove materie insufficienti: scienze naturali e ginnastica.

Nuovo ricorso al Tar e nuova vittoria, visto che al primo scrutinio le materie insufficienti erano solo due. Ma la scuola non avvia un nuovo scrutinio e così parte un terzo ricorso e la scuola dispone un terzo scrutinio che boccia ancora una volta lo studente: per le assenze e per le troppe materie insufficienti. Così i genitori, ancora una volta sorpresi preparano un quarto ricorso al Tar. "Il Tito Livio dimostra di non preoccuparsi della formazione e dell’educazione dell’alunno, ma di volergli ad ogni costo infliggere una punizione esemplare", hanno scritto i genitori secondo quanto riportato dal Corriere.

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