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Milano, si finge malata di cancro per truffare la sua compagna: un raggiro da 400mila euro

Si é finta malata terminale di cancro per farsi pagare le “cure” dalla sua compagna. Una truffa davvero senza cuore è stata messa a segno ai danni di una manager di successo di Milano, che dal 2014 in avanti ha subìto un danno economico di 400mila euro. La vittima era convinta di aiutare la donna di cui era innamorata a curarsi, ma la realtà era diversa.
A cura di Luca Giovannoni
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Si é finta malata terminale di cancro per farsi pagare le "cure" dalla sua compagna conosciuta sul web, riuscendo a sottrarle 400mila euro facendo leva sul suo amore e sul desiderio di aiutarla. Un raggiro crudele e senza scrupoli è stato messo a segno ai danni di una manager di successo a Milano. La vicenda è stata raccontata sulle pagine del Corriere della Sera in un articolo a firma di Luigi Ferrarella, che ricostruisce i vari step di una storia che, in seguito a un'inchiesta coordinata dalla Procura di Milano, ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio per l'artefice della truffa da parte del pubblico ministero Paolo Pirotta. L'indagata è madre di tre bambini, uno di questi nato recentemente, proprio per portare a compimento il raggiro nei confronti della manager, che ha anche riconosciuto la maternità del piccolo.

La truffa ai danni di una manager di successo

Tutto ha inizio nel 2014, quando la truffatrice è riuscita ad adescare su internet la donna, convincendola a iniziare insieme a lei una relazione sentimentale che, con il passare del tempo, si rivelerà una truffa in piena regola. Inizialmente la truffatrice ha finto di essere malata terminale di cancro e di avere bisogno di soldi per pagarsi le cure e per comprare una nuova casa senza barriere architettoniche. È riuscita così a farsi prestare dei soldi. Con il passare degli anni non sono finite le bugie e le richieste di denaro. Si arriva così all'estate del 2018, quando la truffatrice ha detto alla sua partner di necessitare di una fecondazione assistita, dichiarando che solo le staminali potevano salvarla e che le restavano ormai solo 10 mesi di vita.

La nascita del bambino

I soldi ricevuti non sono però mai stati utilizzati per quanto promesso, ma per altre ragioni. In sostanza la donna si è intascata il denaro della manager, confessando le sue colpe solo dopo la nascita del bambino ottenuto tramite la tanto desiderata fecondazione assistita. Quello che l'autrice del raggiro arriva a confessare è che gran parte dei 400mila euro sono stati spesi per fare fronte a una situazione di difficoltà economica dovuta a una condanna per appropriazione indebita ricevuta in precedenza. Proprio da questa confessione ha preso il via l'inchiesta dei magistrati milanesi.

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