Milano, sequestrati 600mila accessori per smart phone made in China

Il Servizio Informativo Operativo della Polizia locale di Milano, coordinato dal comandante Tullio Mastrangelo, ha sequestrato oltre 600mila accessori telefonici, risultati contraffatti e non in regola con le leggi a protezione del consumatore. La merce è risultata tutta proveniente dalla Cina e priva di fattura di acquisto e bolle di sdoganamento. A seguito delle indagini durate diverse settimane, la polizia ha così scoperto gli accessori, stipati in alcuni magazzini di Sarpi e via Boffalora. Il valore complessivo del sequestro si aggira tra i 7 e gli 8 milioni di euro, mentre le sanzioni comminate sono di circa 3 milioni di euro. Sono stati denunciati anche tre uomini di nazionalità cinese, accusati di vendita e distribuzione di prodotti classificati pericolosi.
I prodotti sequestrati
Gli scaffali dei magazzini passati al setaccio contenevano prodotti elettrici a basso consumo, batterie ed accumulatori (tra cui i cosiddetti power bank), facili a surriscaldarsi e a compromettere definitivamente il cellulare cui vengono collegati per ricaricarne le batterie. Ma anche aste in metallo per i "selfie", giocattoli non a norma con le direttive comunitarie dove il marchio Ce era sostituito con un ingannevole China Export. Gli agenti hanno poi trovato 10mila coltelli con lama di 10 cm e apertura a scatto, prese di corrente per cavi usb (presenti nella banca dati Rapex), laser di classe III o superiore, quindi non vendibili al pubblico perché molto pericolosi per la retina, accendini di fantasia, colle e preparati chimici pericolosi per la salute pubblica e sigarette elettroniche. Come ha dichiarato Tullio Mastrangelo, un' operazione ben riuscita: "I controlli quotidiani della Polizia locale conducono a spezzare filiere internazionali di importazione e distribuzione di prodotti apparentemente uguali a quelli di marca ma estremamente pericolosi – si legge in un comunicato diramato dopo l'operazione – Il consumatore deve essere consapevole che per risparmiare pochi euro rischia di portare a casa un oggetto scadente se non addirittura pericoloso per sé e i propri familiari".