Milano, sequestrati 100 chili di fuochi artificiali: esposti tra gli accendini e venduti a minori
A pochi giorni dal Capodanno 2020, gli agenti del Nucleo antiabusivismo della polizia locale di Milano hanno sequestrato circa 100 chilogrammi di fuochi d'artificio in un negozio di viale Monza. A render nota la notizia è la stessa polizia locale che, in una nota, riferisce che il materiale confiscato lo scorso venerdì 27 dicembre è "costituito da 41 tipologie diverse di prodotti pirotecnici per un totale di oltre duemila articoli", ed era posizionato in zone limitrofi a cavi dell'impianto elettrico, computer e accendini.
Norme di sicurezza violate e vendita ai minorenni
Gli agenti della locale hanno notato il materiale sospetto durante un controllo: la merce è stata bloccata e i tre titolari dell'esercizio commerciale sono stati denunciati. I fuochi d’artificio erano esposti anche tra indumenti in fibra sintetica, materiale plastico, scatole. È risultato inoltre che il sistema di sicurezza del negozio non fosse a norma, con un sistema anticendio obsoleto e inadeguato, dove gli estintori – revisionati per l'ultima volta nel 2016 – erano posizionati in punti poco accessibili, oltre all'ostruzione dell'uscita di emergenza.
Mentre gli agenti controllavano il negozio, alcuni fuochi sono stati veduti a un ragazzino con meno di 15 anni. Anche per questo motivo i tre gestori, di origine cinese, sono ora indagati "per aver tenuto all'interno del negozio materie esplodenti senza osservare le norme di sicurezza poste a tutela dell'incolumità delle persone e della preservazione dei beni contro rischi di incendio" oltre che "per aver posto in vendita fuochi d’artificio a minorenni".
Oggi un altro sequestro a Como: 300.000 articoli non a norma
Nella giornata di oggi, a Como, la guarda di finanza ha sequestrato circa 300.000 fuochi d'artificio non a norma per un peso totale di circa una tonnellata. L'operazione dei finanzieri ha riguardato cinque negozi e un totale di sei persone, due italiane e quattro cinesi, ritenuti responsabili di commercio abusivo di materiale esplodente e omissione colposa di cautele o difese contro disastri o infortuni sul lavoro. Anche in questo caso, i locali dei negozi non avevano sistemi di sicurezza e antincendio a norma.
Un mese e mezzo fa sequestrati ulteriori 300 chili di botti
Appena un mese e mezzo fa, la guardia di finanza di Corsico aveva sequestrato circa 300 chilogrammi di botti illegali nel Pavese di produzione cinese. Tra i tre quintali di materiale altamente incendiabile, i finanzieri avevano trovato anche 47 chili circa di polvere da sparo pura, nascosti in un magazzino di un'azienda di trasporti che si è poi rivelata estranea ai fatti. La particolarità dei botti sequestrati erano i nomi con cui venivano rinominati: da "Grande Inverno" a "Castello di Granito" e "Rocca dei Re", tutti epiteti riconducili alla serie tv americana "Il trono di spade".