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Milano, sei mesi senza stipendio. Protesta alle palestre GetFit

Dopo mesi di trattative inconcludenti quaranta lavoratori delle palestre GetFit di Milano hanno scioperato davanti alla sede di uno dei centri del fitness della città e per quindici minuti hanno inscenato il flash mob di protesta: “Il peso di non essere pagati”.
A cura di An. Mar.
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Sono da sei mesi senza stipendio i quaranta di dipendenti della azienda milanese Astra Servizi Srl che hanno inscenato il flash mob di protesta sul marciapiede davanti alla palestra GetFit. Per 15 minuti, la durata del fash mob, i lavoratori della ditta milanese hanno simulato allenamenti e lezioni si fitness usando scope come manubri e spazzole al posto dei pesi poi sono rimasti per altre due ore di presidio delle quattro di sciopero.

Dei dodici punti GetFit in città, per la dimostrazione è stata scelta la sede di viale Stelvio 65, una delle più attrezzate, con la piscina, la sauna, la zona fanghi, le "cascate d’acqua" e il bar.  L'obiettivo degli addetti alle pulizie delle strutture ai quali da mesi l'azienda non versa lo stipendio è quello di aprire un tavolo di discussione con i dirigenti, ottenere: "Un immediato incontro".

«Abbiamo più volte scritto al responsabile di Astra – racconta Mariagrazia Ferrandi, che segue il caso per la Filcams Cgil – e anche al committente GetFit, per la legge corresponsabile in solido, per fissare un appuntamento: nessuna risposta». Niente dialogo e allo stesso tempo niente salario. Da aprile, la ditta non ha versato più un euro per gli stipendi dei quaranta lavoratori. E anche prima di allora, i pagamenti erano sporadici. Per mesi, ha riferito il responsabile al sindacato, Astra, non ha pagato i dipendenti perché a sua volta non veniva pagata dalla GetFit, titolare delle palestre.

Mesi fa, grazie all'intervento della Uil, si era giunti ad un compromesso, ma, raccontano i lavoratori, anche gli arretrati concordati in quella occasione continuano ad arrivare in ritardo, così, alla fine di giugno, hanno deciso di ricorrere al sindacato Cgl. Da allora niente si è mosso fino a alla decisione di inscenare la teatrale protesta che i dipendenti hanno ironicamente intitolato: "Il peso di non essere pagati".

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