Milano, psicosi vaccino antinfluenzale: in 30mila rinunciano. L’appello della Asl: “Vaccinatevi”

In 30mila a Milano hanno detto no al vaccino antinfluenzale, facendo registrare un calo del 15 per cento rispetto alle cifre dello scorso anno scorso. Anche dopo la forte influenza delle ultime settimane, che ha costretto 20mila persone a letto durante le feste natalizie, di cui 5mila solo a Milano, in molti hanno rifiutato di sottoporsi al siero. A fine dicembre, infatti, il numero dei milanesi che ha deciso di vaccinarsi si è fermato a quota 157mila, contro i 190 mila del 2013-14. Ma questo non solo in Lombardia: dopo il blocco di due lotti di Fluad, il vaccino firmato Novartis, messo in relazione – ma in maniera ingiustificata, secondo l'Istituto superiore di sanità – con il decesso ingiustificato molti anziani, in tante città italiane si è contato un forte calo delle richieste di vaccino. Questo, nonostante appunto le verifiche da parte del ministero della Salute, e soprattutto nonostante né in Lombardia, né a Milano, sia mai arrivata alcuna fiala appartenente ai lotti fermati dall'Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco. Proprio per tali ragioni, l’Asl Milano ha invitato tutti i milanesi a fare il vaccino, visto che il picco della malattia si prevede tra la fine di gennaio e i primi di febbraio.
Vaccinarsi è ancora possibile
Giorgio Ciconali, a guida del servizio di Igiene e sanità pubblica di corso Italia, ha così dichiarato: "Vaccinarsi è ancora possibile. Chi deciderà di farlo in questi giorni, sarà coperto da metà gennaio in poi: in percentuale, il rischio di contagio si abbatte del 70 per cento. Chi invece deciderà di vaccinarsi entro fine gennaio, ridurrà comunque le possibilità di contagiarsi del 50 per cento". Come riportato da Repubblica, assieme a Ciconali, Fabrizio Pregliasco, virologo all’università Statale e sovrintendente medico del Galeazzi, ha così detto: "Purtroppo il blocco del Fluad, che doveva essere la dimostrazione degli elevati standard di sicurezza adottati per i vaccini, ha avuto un effetto contrario. E non ha fatto altro che aumentare la diffidenza nei confronti di questi medicinali".