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Milano Pride, un carro per i migranti Lgbt e un nastro per la Sea Watch e la capitana Carola Rackete

Un carro per i migranti Lgbt e un nastro azzurro in solidarietà con la capitana Carola Rackete e l’equipaggio della nave Sea Watch 3 bloccata al largo di Lampedusa. Sono le iniziative previste al Milano Pride per la parata finale di sabato 29 giugno. Insieme senza muri ha invitato “tutti quelli che si riconoscono nei valori di umanità e solidarietà ad unirsi in questo gesto simbolico”.
A cura di Simone Gorla
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Al Milano Pride un carro dedicato ai migranti Lgbt e un nastro azzurro per esprimere “piena solidarietà al capitano della nave Sea Watch 3 Carola Rackete, ai membri dell’equipaggio e a tutte le persone a bordo”. Sono le iniziative lanciate per la parata per i diritti Lbgt in programma sabato 29 che partirà alle 15.30 da piazza Duca d’Aosta e si concluderà in piazza Oberdan, a Porta Venezia, dove ci sarà l'evento finale presentato da Debora Villa e Daniele Gattano, con ospiti musicali come Levante, Bianca Atzei e Baby K.

Un nastro azzurro per la capitana Carola Rackete

Insieme Senza Muri ha annunciato che “parteciperà alla grande festa dei diritti che è il Pride di Milano questo sabato indossando un nastro azzurro" e ha invitato "tutti quelli che si riconoscono nei valori di umanità e solidarietà ad unirsi in questo gesto simbolico. Facciamo sentire chiara e forte la nostra voce, facciamo sentire a tutte le persone a bordo della nave che non sono sole. Perché prima di tutto vengono le persone”, hanno spiegato gli organizzatori delle manifestazioni organizzate in città negli ultimi due anni per una Milano inclusiva e per i diritti dei migranti. All'appello appello hanno aderito ANPI Provinciale di Milano, Festival dei Diritti Umani – Milano, NoWalls e Arci Milano.

Il nastro azzurro sarà indossato in segno di solidarietà ai naufraghi, alla capitana Carola Rackete e a tutto l'equipaggio della Sea Watch. Per la prima volta alla parata di domani sfilerà anche il carro dei Migranti Lgbt, promosso dal Progetto IO, Immigrazioni e Omosessualità, e sostenuto dal Cig Arcigay e dalla rete Corpo ai diritti. Il progetto supporta da anni donne e uomini richiedenti asilo costretti a fuggire dal proprio paese a causa del loro orientamento sessuale.

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