Milano, pietra d’inciampo per Andrea Schivo: agente di San Vittore deportato perché aiutò gli ebrei
Andrea Schivo una guardia carceraria di San Vittore, un "secondino" addetto al raggio dove venivano reclusi gli ebrei arrestati in attesa di essere deportati nei campi di concentramento. Di fronte all'orrore di famiglie, donne e bambini, non rimase indifferente. Si diede da fare per procurare cibo, portandolo di nascosto dentro il penitenziario, e per fare arrivare messaggi ad amici e parenti dei prigionieri. Quando fu scoperto, tradito da un osso di pollo trovato in una cella dai tedeschi, venne deportato nei campi di concentramento, prima a Bolzano e poi a Flossenbürg, dove morì sei mesi dopo.
Una pietra d'inciampo per Andrea Schivo, guardia di San Vittore che aiutò gli ebrei
Ora Milano per il suo eroismo dedica a Schivo una pietra d'inciampo, uno dei cubi di pietra ricoperti da una lastra di ottone con inciso il nome di un deportato in un campo di sterminio nazifascista, diffuse in tutta Europa, un progetto lanciato dall'artista tedesco Gunter Demnig. Quella dedicata ad Andrea Schivo è una delle 28 pietre che, come anticipato da Repubblica, saranno posizionate a Milano in vista delle celebrazioni della Giornata della Memoria, il prossimo 27 gennaio.
A Milano 28 nuovi nomi in vista della Giornata della Memoria
Non è la prima volta che viene assegnato un riconoscimento alla memoria di Andrea Schivo: il 27 marzo 2007 è stato proclamato "Giusto tra le Nazioni" e il suo nome sarà inciso su una piccola lapide nel "Memoriale dello Yad Vashem" a Gerusalemme. L'annuncio dei nomi degli altri deportati a cui viene dedicata una pietra d'inciampo, tra ebrei e deportati politici, verrà dato la prossima settimana a Palazzo Marino. Un'altra pietra verrà dedicata a Pio Foà, professore del liceo classico Berchet, arrestato mentre cercava di fuggire in Svizzera e deportato ad Auschwitz.