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Milano, perde il lavoro e telefona alla polizia: “Sono stato licenziato, faccio una strage”

Disperato per aver perso il lavoro, un uomo ha chiamato la polizia locale di Milano annunciando di voler fare una strage al volante di un’auto a noleggio. “Sono disperato, sono stato licenziato”, ha detto il 44enne, sposato e con un figlio piccolo, parlando al telefono con un agente. I ‘ghisa’ sono riusciti a raggiungerlo e calmarlo, poi lo hanno portato al pronto soccorso. Per la sua famiglia sono stati attivati gli aiuti alimentari previsti per le persone in difficoltà a causa degli effetti dell’emergenza coronavirus.
A cura di Simone Gorla
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Un operatore risponde al telefono nella centrale della polizia locale di Milano (foto LaPresse)
Un operatore risponde al telefono nella centrale della polizia locale di Milano (foto LaPresse)

"Sono disperato, sono stato licenziato. Faccio una strage". A Milano un uomo di 44 anni, padre di famiglia che aveva appena perso il lavoro, ha telefonato alla polizia locale per annunciare l'intenzione di fare una carneficina alla guida di un'auto presa a noleggio.

Perde il lavoro e minaccia di fare una strage: paura a Milano

La chiamata è arrivata al comando decentrato di zona 8 nella mattinata di venerdì 3 aprile. Il ‘ghisa' che ha risposto al telefono ha avuto la prontezza di tenere in linea l'uomo e cercare di calmarlo, mentre l'allarme è scattato dalla centrale operativa e sei equipaggi sono partiti in cerca dell'auto. Durante la conversazione, l’agente dal centralino è riuscito a scoprire che il 44enne era ancora a casa. I vigili lo hanno quindi raggiunto al suo appartamento e convinto ad aprire la porta e parlare con loro.

I poliziotti sono riusciti a calmarlo

Gli agenti sono riusciti così a ricostruire che l'accaduto. L'uomo era angosciato all'’idea di non sapere più come sfamare i propri cari, perché il suo stipendio era l'unica fonte di sostentamento della famiglia, di cui fanno parte la moglie e un figlio di 9 anni. Venerdì mattina era arrivata la notizia del licenziamento e lui, disperato, aveva pensato a un gesto estremo.

La famiglia sarà inserita nel circuito degli aiuti alimentari

A casa dell’uomo è poi arrivato anche lo stesso agente che aveva ricevuto la chiamata che è riuscito a convincere l’uomo a farsi visitare al pronto soccorso psichiatrico dell'ospedale Fatebenefratelli. La famiglia è stata messa in contatto con i servizi sociali del Comune di Milano e sarà seguita per tutte le necessità di supporto psicologico e materiale. Attivati anche gli aiuti previsti per le persone in difficoltà a causa degli effetti dell'emergenza coronavirus."Sarà anche inserita nel circuito delle spese a domicilio degli hub. Sperando, così, di poter alleviare anche solo in parte la situazione di paura nella quale si sono ritrovati da un giorno all’altro", ha spiegato la vicesindaco e assessore alla Sicurezza, Anna Scavuzzo.

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