Milano, per il 44 per cento dei ragazzi la legalità è un’imposizione: ripartono i corsi

La legalità? Per il 44 per cento dei ragazzi milanesi è un'imposizione. Lo dicono i dati di alcuni questionari, relativi al 2014, somministrati nell'ambito dei corsi di educazioni alla legalità promossi dall'Ordine degli avvocati di Milano. Alcune risposte, tra le tante, giustificano appieno l'iniziativa dei 130 professionisti forensi, che anche nel 2015 per il terzo anno consecutivo proveranno a insegnare a centinaia di giovani studenti il confine tra ciò che è giusto e ciò che non lo è.
Tra i ragazzi milanesi emerge l'idea di una legge "uguale per tutti ma che vale per pochi" (28 per cento) o che vada rispettata ma soltanto e "quando è giusta" (26 per cento). Interessanti poi le risposte relative ai comportamenti vietati dalla legge, ma che secondo i ragazzi possono essere ammessi: scrivere sui muri, giudicato ammissibile dal 40 per cento, fumare marijuana, che dovrebbe essere consentito secondo il 38 per cento di loro e insultare un vigile, "legale" per il 33 per cento dei ragazzi.
Le lezioni sono già partite
Anche dalle risposte ai questionari si comprende l'importanza dell'iniziativa dell'Ordine degli avvocati di Milano, un momento di dialogo e confronto molto apprezzato dai giovani che li rende attivi e partecipi in dei veri e propri dibattiti e che si conclude perfino con una attesissima simulazione processuale presso il Palazzo di Giustizia. Le prime lezioni di quest’anno si sono tenute presso le scuole medie Kennedy di Inzago, a Milano, e Moro di Merone, nel Comasco. Diverse le tematiche affrontate: dalla differenza tra lecito ed illecito, ad argomenti quali la violenza, il bullismo e le regole di convivenza sociale.