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Milano, pazienti sulle barelle nei corridoi: pronto soccorso in crisi

Reparti troppo pieni e posti letto tutti occupati, così decine di pazienti sono sistemati sulle barelle e lasciati ad aspettare nei corridoi per ore. Accade al pronto soccorso dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano, ma la situazione è diffusa. La colpa? Per gli infermieri è dei tagli ai posti letto.
A cura di Federica Gullace
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Decine di malati sistemati sulle barelle e lasciati ad aspettare per ore nei corridoi del Pronto soccorso. Accade al Fatebenefratelli di Milano. La motivazione? I reparti troppo pieni e i posti letto tutti occupati. Il Pronto soccorso, dove ogni anno si rivolgono 95mila pazienti, sembra essere al collasso. Colpa, come denunciano i medici indignati, dei tagli alla sanità degli ultimi anni. Come aveva già dichiarato il direttore generale del Policlinico, Luigi Macchi, tempo fa, la situazione è davvero insostenibile: "Venite a vedere il Pronto soccorso. I pazienti troppo spesso si trovano in condizioni difficili. Tra sovraffollamento e attese infinite prima di essere trasferiti in reparto, la situazione dei malati è da migliorare radicalmente".

La situazione continua a peggiorare

Ma da quella forte dichiarazione nulla sembra essere cambiato, anzi. Mauro D’Ambrosio, portavoce del Nursing Up, il sindacato degli infermieri, da tempo impegnato in prima linea in questa battaglia, ha dichiarato: "C’è una situazione di rischio. La penuria di posti letto, la politica di ridurre il personale medico in turno la notte, la mancata assunzione di infermieri, comportano la permanenza dei pazienti in corridoio e in situazioni di precarietà anche per 4-5 giorni". Secondo quanto riportato dal Corriere, sembra proprio che la situazione sia diventata ingestibile. Proprio al Pronto soccorso del Fatebenefratelli, tralaltro, era stata attuata la tanto contestata sperimentazione sui turni di lavoro, poi diventata normalità. In seguito alla sperimentazione erano stati eliminati i turni notturni per i medici internisti, sostituiti dai dottori del Pronto Soccorso. Il tutto era stato pensato per risparmiare, ma con l’altissimo rischio che si potessero accavallare i casi di emergenza, proprio come sta accadendo nell’ultimo periodo.

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