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Ai mercati rionali di Milano nessuno paga l’occupazione di suolo

Ammonta a 15 milioni di euro, il debito che grava sugli operatori dei mercati settimanali scoperti. Franco D’Alfonso, assessore al Commercio di Milano: “Pronti a trovare una soluzione”.
A cura di Federica Gullace
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Ammonta a  15 milioni di euro, il debito complessivo degli operatori dei mercati settimanali scoperti milanesi, secondo quanto dichiarato da Franco D’Alfonso, l’assessore al Commercio, attività produttive e marketing territoriale, per il periodo che comprende gli anni 2008-2012. 7,1 milioni per morosità e solleciti, per i soggetti riceventi almeno tre richiami, ai quali se ne aggiungono altri 7,9 per le morosità conclamate, e cioè per merito di coloro che, oltre ad aver ricevuto una serie di solleciti, siano destinatari di una o più ingiunzioni. ”La situazione accertata riguarda solo gli anni compresi tra il 2008 e il 2012; in alcuni mercati assistiamo a punte di morosità che arrivano sino al 63% per quanto concerne le imposte per l’occupazione suolo”, ha dichiarato D’Alfonso, basandosi sull’analisi condotta dagli uffici dell’assessorato al Commercio, secondo cui la morosità media relativa agli anni presi suddetti, si attesterebbe su una media annuale di 3 milioni, a differenza dell’ammontare annuo dei canoni e delle imposte comunali di 4,7 milioni, riguardante i mercati settimanali scoperti.

Si pensi che ad oggi Milano conta ben 15 mercati, ognuno dei quali occupa ogni giorno una vasta area della città. Ad ogni modo, D’Alfonso, messo dinnanzi a dati così significativi, ha invitato l’assessorato al Commercio a formulare nuove ed efficienti proposte per migliorare nettamente la situazione, e ha assicurato che già dalla prossima Commissione consiliare ci saranno delle novità.

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