Milano, nuovo stop ai monopattini elettrici in sharing: ricorso al Tar delle società escluse dal bando
Nuovo stop alla circolazione dei monopattini elettrici in sharing a Milano dopo che alcune società, leader nel settore, hanno chiesto al Comune di Milano di "convocare un tavolo di confronto" per operare una "revisione sostanziale" del numero di mezzi e del "meccanismo di attribuzione". Le aziende in questione sono Bird, Circ, Dott, Hive, Lime e Tier: dopo essere state escluse dal bando indetto dal Comune per assegnare un totale di 2250 licenze si sono rivolte al Tar, il tribunale amministrativo regionale. Gli operatori hanno fatto pervenire la richiesta al sindaco di Milano Beppe Sala e all'assessore alla Mobilità Marco Granelli con una lettera. Lo stop, dichiarato dal Tar, resterà tale sino a pronuncia del medesimo dopo aver sentito le parti in questione: la prima udienza è fissata al 14 gennaio. Flotta ferma quindi per i vincitori del bando, le aziende Bit, Wind Mobility e Helbiz, che avranno a testa tra le 500 e le 700 licenze.
Le aziende: Milano è troppo inquinata, favoriamo la micromobilità
Il reclamo è stato deciso dopo l'introduzione dei monopattini elettrici nel Codice della strada, che li considera al pari delle biciclette elettriche e quindi degne degli stessi diritti di libera circolazione, e non in aree predefinite e limitate da segnaletica apposita. Ciò che viene contestato all'amministrazione è che la flotta totale di monopattini possa non soddisfare le richieste dei cittadini, in controtendenza con le possibilità che Milano offre in materia di "sharing mobility". Le sei aziende, poi, nella lettera fanno leva anche sui livelli di smog registrati ultimamente in città, di gran lunga superiori ai limiti, che hanno indotto al blocco parziale del traffico. Si legge, infatti, che "potenziare la micromobilità e la mobilità dolce sia strategico per ridurre i livelli di inquinamento".